f r a m m
e n t o d i l e t t u r a
S u n s e t
L i m i t e d
C o r m a c M c C a r t h y
La scena si svolge in una stanza di un caseggiato
popolare in un quartiere nero di New York.
Nella stanza c'è un tavolo da quattro soldi con due
sedie
di metallo e plastica. Il tavolo ha un cassetto.
Sul tavolo ci sono una Bibbia e un giornale.
Un paio di occhiali. Un taccuino e una matita. Su una
delle due sedie (quella di destra) è seduto un nero
sull'altra un bianco di mezza età.
BIANCO
Non significa nulla. Niente di quello che succede significa qualcos'altro.
NERO
Mmhm.
No, eh ?
BIANCO
No, infatti.
NERO
E allora che significa?
BIANCO
Non significa nulla. Capita di incontrare delle persone e capita che qualcuna
di queste sia nei guai per un motivo o per l'altro, ma non significa che
dobbiamo assumercene la responsabilità.
NERO
Mm
hm.
BIANCO
E comunque, chi è sempre pronto a occuparsi dei perfetti sconosciuti molto
spesso non si
occupa
delle persone di cui dovrebbe occuparsi.
NERO
Be', ci può anche essere un fondo di verità in quello che dici, non dico di no.
Ma in questo caso specifico, sta' sicuro che io non sapevo proprio di che tipo
di
persona
mi dovevo occupare, o cosa fare quando la trovavo. In questo caso specifico, mi
sono basato su una cosa sola.
NERO
Cioè sul fatto che vedo un tizio lassù in piedi. Lo guardo e posso pure dire:
Mah,
a prima vista non sembra mio fratello. Però sta lì. Forse è il caso che lo
guardo meglio.
NERO
Sembri uno a posto, professore. In realtà quello che non capisco è come hai
fatto a metterti in un casino del genere.
NERO
Quando hai deciso che oggi era il gran giorno? Cos'è, ha qualcosa di speciale?
BIANCO
No. Be', guardi. Oggi è il mio compleanno. Ma che reputi la cosa speciale,
proprio no.
NERO
Allora buon compleanno, professore.
BIANCO
Grazie. Magari i compleanni sono pericolosi. Come il Natale. Decorazioni sugli
alberi, ghirlande sulle porte, e cadaveri che penzolano dai soffitti di tutta l'America.
NERO
Mm. Il che non depone molto a favore del Natale, giusto?
BIANCO
Il
Natale non è più quello di una volta.
NERO
Su questo ti do senz'altro ragione. Al cento per cento.
BIANCO
Adesso devo andare.
Il nero si alza.
NERO
Ok. Aspetta che prendo la giacca.
BIANCO
La giacca?
NERO
Sì.
BIANCO
Dove va?
NERO
Vengo con te.
BIANCO
In che senso? Viene con me dove?
NERO
Vengo con te nel posto dove stai andando.
BIANCO
No che non viene.
NERO
Sì invece. Come sarebbe? Tu puoi venire a casa mia e io non posso venire a casa
tua?
BIANCO
NO. Cioè, no, non è questo.
BIANCO
Perché sta facendo tutto questo?
NERO
IO? Io non ho nessuna scelta.
BIANCO
Certo che ce l'ha.
NERO
NO
invece.
BIANCO
Chi l'ha nominata mio angelo custode?
NERO
Tu lo
sai chi
è stato. Non te l'ho mica chiesto io di saltarmi in braccio stamattina mentre
aspettavo la metro.
BIANCO
Non le sono saltato in braccio.
NERO
Ah no?
BIANCO
No.
NERO
E allora come hai fatto ad arrivarci?
BIANCO
Lei pensa davvero che in questa stanza ci sia Gesù?
NERO
No. Non lo penso.
BIANCO
Ah no?
NERO
Lo so
che c'è Gesù in questa stanza.
Il professore congiunge le
mani sul tavolo e china la
testa. Il nero prende l'altra
sedia e si risiede.
BIANCO
Non mi pare proprio. Lei lo vede, Gesù?
NERO
NO. Non lo vedo.
BIANCO
Però ci parla.
NERO
Ogni santo giorno.
BIANCO
E lui parla con lei.
NERO
Mi ha parlato. Sì.
BIANCO
Ma lei lo sente? Sente
proprio
la sua voce?
NERO
No, non sento la sua voce. Non sento neanche la mia, se è per questo. A lui
però l'ho sentito.
BIANCO
Be', allora Gesù non potrebbe essere soltanto nella sua testa?
NERO
Infatti è nella
mia testa.
BIANCO
Allora non capisco cos'è che sta cercando di dirmi.
NERO
Lo so che non capisci, La prima cosa che devi tenere presente è che io, nella
testa, non ho manco un pensiero originale. Se non ha dentro la scia
del profumo della divinità, allora non mi interessa.
BIANCO
La scia del profumo della divinità.
NERO
Esatto. Che te ne pare?
BIANCO
Non è male.
NERO
Ti voglio fare una domanda.
BIANCO
D'accordo.
NERO
Tu l'hai mai letto questo libro?
BIANCO
HO letto delle parti. L'ho letto qua e là.
NERO
L'hai mai letto?
BIANCO
No.
NERO
Però di libri ne hai letti un
sacco.
BIANCO
Sì.
BIANCO
Non lo so. Due a settimana, forse. Cento all'anno. Per qualcosa come
quarant'anni.
Restano seduti.
NERO
Ma torniamo ai libri che hai
letto.
Tu pensi di aver letto quattromila libri, o giù di lì.
BIANCO
Probabilmente. Magari anche di più.
NERO
Però questo qui non l'hai letto.
NERO
Come mai?
BIANCO
Non lo so.
NERO
Per te qual è il libro migliore che hanno mai scritto?
BIANCO
Non ne ho idea.
BIANCO
Forse Guerra e pace.
NERO
Ok. E credi che è un libro migliore di questo?
BIANCO
Non lo so. Sono due tipi di libri diversi.
NERO
Questo Guerra e pace. È
un libro che qualcuno si è inventato, giusto?
BIANCO
Be', sì.
NERO
Quindi è per quello che è diverso dal mio libro?
BIANCO
Veramente no.
NERO
Mm.
Nessuno dei due è vero.
BIANCO
NO, in senso storico, no.
NERO
E allora quale sarebbe un libro vero?
BIANCO
Magari un libro di storia. Decadenza e caduta
dell'impero romano
di Gibbon, per dire. Se non altro i fatti
raccontati sarebbero fatti reali. Sarebbero cose veramente accadute.
NERO
Mm
hm. E secondo te quel libro lì è migliore di questo?
BIANCO
Della Bibbia.
NERO
Della Bibbia.
BIANCO
Non lo so. Non so se si può fare un paragone.
NERO
Stiamo parlando di due libri. Questo Decadenza
e caduta è migliore di questo libro qui? Rispondi
alla domanda.
BIANCO
Temo di dover dire di no.
NERO
È più vero ma non è migliore.
BIANCO
Se vogliamo.
NERO
Non
è quello che vogliamo. È quello che hai detto.
BIANCO
D'accordo.
Il nero riappoggia la Bibbia sul tavolo.
NERO
Qui sulla copertina c'era una scritta che poi si è cancellata, diceva: Il
più grande libro mai
scritto.
Secondo te è vero?
BIANCO
Può darsi.
NERO
Tu leggi tanti bei libri.
BIANCO
Ci provo, sì.
NERO
Ma
non hai letto il migliore di
tutti.
Come mai?
BIANCO
Devo andare.
NERO
NO, non devi andare, professore. Resta qui a farmi compagnia.
BIANCO
Lei ha paura che io torni alla stazione.
NERO
Potresti. Resta qui con me, invece.
BIANCO
E se le promettessi di non tornarci?
NERO
Potresti tornarci lo stesso.
BIANCO
Come
mai non ha il telefono?
NERO
Non
mi serve.
BIANCO
Dove stava, esattamente? Io non l'ho proprio vista.
NERO
Vuoi dire quando hai fatto quel bel tuffo?
BIANCO
Sì.
NERO
Ero lì al binario.
BIANCO
Al binario.
NERO
Sì.
BIANCO
Be', io non l'ho vista.
NERO
Ero lì fermo al binario.
Pensavo
ai fatti miei. Ed ecco che arrivi tu.
BIANCO
Mi
ero guardato intorno per essere sicuro che non ci fosse nessuno. Soprattutto
bambini. E non c'era anima viva in giro.
NERO
NO. Soltanto io.
BIANCO
Be', non so davvero dove potesse essere.
NERO
Mm. Hai proprio deciso di darmi il tormento con questa storia, eh, professore?
Magari ero dietro un palo o che ne so.
BIANCO
Non c'era nessun palo.
NERO
Allora che mi vuoi dire? Pensi che un angelo sia stato mandato giù dal cielo
all'ultimo secondo per salvarti da una brutta fine?
BIANCO
No. Non penso questo.
NERO
Una cosa del genere non è possibile.
BIANCO
No. Infatti.
NERO
Be', sei tu che l'hai insinuato.
BIANCO
Io non ho insinuato niente del genere. Io non ho mai parlato di angeli. Negli
angeli non ci credo neanche.
NERO
E in che cosa credi?
BIANCO
In un sacco di cose.
NERO
Va bene.
BIANCO
In che senso, va bene?
NERO
Va bene, quali cose?
BIANCO
Probabilmente non credo più in una serie di cose in cui credevo una volta, ma
questo non significa che non creda più in niente.
NERO
Be', fammi un esempio.
BIANCO
Più che altro, credo nel valore delle cose.
NERO
Nel valore delle cose.
BIANCO
Sì.
NERO
Ok. Di quali cose?
BIANCO
Di un sacco di cose. Le cose
culturali,
per esempio. I libri, la musica, l'arte. Cose di questo genere.
NERO
Va bene.
BIANCO
Queste
sono le cose che per me hanno valore. Sono la base della civiltà. O quantomeno,
un tempo avevano valore. Probabilmente oggi non ne hanno più così tanto.
NERO
E cosa gli è successo, a quelle cose?
BIANCO
La
gente ha smesso di dar loro valore. Io ho smesso di dar loro
valore.
Entro un certo limite. Non saprei neanche spiegarle bene
perché.
Quel mondo è in gran parte scomparso. E fra poco lo sarà del tutto.
NERO
Non so se riesco a seguirti, professore.
BIANCO
Non c'è niente da seguire. Va bene così. Le cose che amavo un tempo
erano molto fragili. Molto delicate. Ma io non lo sapevo. Pensavo
che fossero indistruttibili. E mi sbagliavo.
NERO
Ed è questo che ti ha spinto a buttarti giù dal binario. Non una questione
personale.
BIANCO
Ma è una questione personale. È proprio questo l'effetto dell'istruzione.
Rende il mondo intero qualcosa di personale.
NERO
Hm.
BIANCO
Cosa, hm?
NERO
Niente, stavo solo pensando che sono parole belle forti. Non mi viene
in mente nessuna risposta, e magari la risposta non c'è per niente.
Ma
comunque devo proprio chiedertelo: a che servono idee del genere
se poi non riescono a farti
tenere
i piedi incollati per terra quando arriva il Sunset Limited a centotrenta
all'ora?
BIANCO
Mi
è stato chiesto se non mi sembrava strano il fatto di dover assistere alla
morte di ogni cosa, e in effetti penso che sia strano eccome, ma questo non
vuol dire che non stia succedendo.
Qualcuno
deve pur essere presente.
NERO
Mi stai dicendo che fra te e il Sunset Limited non c'è mai stato altro che
questa roba culturale.
BIANCO
Non è poco.
NERO
Non
credi in niente.
BIANCO
Le
cose in cui credevo non esistono più. Sarebbe stupido far finta
del contrario. La civiltà
occidentale
è andata definitivamente in fumo nelle ciminiere di Dachau, ma io ero troppo
infatuato per accorgermene. Me ne accorgo adesso.
NERO
Ce li hai degli amici?
BIANCO
NO.
NERO
Non ne hai manco uno?
BIANCO
NO.
NERO
Manco uno?
BIANCO No,
di amici veri no.
NERO
Be', parlami di quello lì.
BIANCO
Quello lì quale?
NERO
Quello che non è un amico vero.
BIANCO
HO un amico all'università. Non un amico intimo. Pranziamo insieme di tanto in
tanto.
NERO
Ma questo è il massimo.
BIANCO
In che senso?
NERO
Quanto ad amicizie, questo è praticamente il massimo che hai.
BIANCO
Sì.
NERO Mm.
Be', se questo è il migliore amico che hai, direi che lo possiamo considerare
il tuo migliore amico. No?
BIANCO
Non lo so.
NERO
Che cosa gli hai fatto?
BIANCO
Che cosa gli ho fatto?
NERO
Eh.
BIANCO
Non gli ho fatto niente.
NERO
Mm hm.
BIANCO
Non gli ho fatto niente. Cosa le fa pensare che gli abbia fatto qualcosa?
NERO
Non lo so. Gli hai fatto qualcosa?
BIANCO
No.
NERO
Però
non gli hai lasciato un biglietto né niente. Quando hai deciso di prendere il
treno.
BIANCO
No.
NERO
Al tuo migliore amico?
BIANCO
Non è il mio migliore amico.
NERO
Mi pareva che avevamo appena deciso che lo era.
BIANCO
È lei che
l'aveva appena deciso.
NERO
Gli
hai mai detto che ci stavi pensando?
BIANCO
NO.
BIANCO
Perché avrei dovuto?
NERO
Non lo so. Magari perché è il tuo migliore amico?
BIANCO
Gliel'ho detto. Non siamo tanto intimi.
NERO
Non siete tanto intimi.
BIANCO
No.
NERO
È il tuo migliore amico solo che non siete tanto intimi.
BIANCO
Se così vogliamo dire.
NERO
Non al punto di starlo ad annoiare parlandogli di una inezia come la tua morte.
NERO
Tu eri prigioniero da prima di venire qui. Anzi, eri un condannato a morte. Tuo padre è morto?
BIANCO
Sì.
NERO
E di cosa?
BIANCO
Di cancro.
NERO
Di cancro. Quindi è stato male
per
un bel pezzo.
BIANCO
Sì, infatti.
NERO
E tu lo andavi a trovare?
BIANCO
No.
NERO
Come mai?
BIANCO
Non volevo.
NERO
Be', e come mai non volevi?
BIANCO
Non lo so. Non mi andava, punto e basta. Forse non volevo ricordarmelo in quello
stato.
NERO
Cazzate. Lui te lo chiedeva di andarci?
BIANCO
NO.
NERO
Ma tua madre sì.
BIANCO
Forse sì. Non me lo ricordo.
NERO
Su, professore. Tua madre te lo chiedeva.
BIANCO
Ok. E vero.
NERO
E tu cosa le rispondevi?
BIANCO
Le dicevo che ci sarei andato.
NERO
Ma non ci sei andato mai.
BIANCO
No.
NERO
Perché?
BIANCO
È morto.
NERO
Sì, ma non è per questo. Il tempo per andarlo a trovare l'hai avuto, però non
l'hai mai fatto.
BIANCO
Diciamo così.
NERO
Hai aspettato finché non è morto.
BIANCO
E va bene. Non sono andato a trovare mio padre.
NERO
Tuo padre se ne sta steso sul letto a morire di cancro. Tua madre è seduta lì
con lui. Gli tiene la mano. Lui sente male da tutte le parti. E ti chiedono di
andarlo a trovare un'ultima volta prima che muore e tu gli dici no.
BIANCO
Se la vuole mettere così.
NERO
Be', tu come la metteresti?
BIANCO
Non lo so.
NERO
È COSÌ che è andata. O
no?
BIANCO
Immagino di sì.
NERO
No, non immaginare. È andata così o no?
BIANCO
Sì.
NERO
Bene. Aspetta che vedo se trovo l'orario della metropolitana.
Apre il cassetto del tavolo e ci fruga dentro.
NERO
Vediamo quando passa il prossimo treno.
BIANCO
Non ci trovo niente da ridere.
NERO
Menomale che dici così, professore. Perché non ci trovo niente da ridere manco
io. È solo
che
ogni minuto che passa mi meraviglio di più. Ma possibile che non ti vedi?
Sei trasparente come il vetro.
E
vedo anche la luce. Una luce buona. Una luce vera. Tu non la vedi?
BIANCO
NO, non la vedo.
NERO
Be', che
Dio ti benedica, fratello. Che Dio ti benedica e t'assista. Perché la luce c'è.
Restano
seduti.
BIANCO
Quando è stato in prigione?
NERO
Tanto tempo fa.
BIANCO
Per che cosa?
NERO
Omicidio.
BIANCO
Davvero?
NERO
E chi direbbe di essere stato dentro per omicidio se non fosse vero?
Ho
un po' il chiodo fisso di chiamare le cose per quello che sono.
BIANCO
È mai stato sposato?
NERO
Sposato.
BIANCO
Sì.
NERO
(sottovoce) Oddio.
BIANCO
Che c'è?
NERO
(Scuote la testa e ride in silenzio. Si stringe il naso
fra le dita, tenendo gli occhi chiusi). Oh, santo
cielo.
BIANCO
Ha figli?
NERO
No, professore, non ho nessuno. Nella mia famiglia sono morti tutti. Avevo due
ragazzi. Sono morti da anni. Ormai quasi tutti quelli che ho conosciuto sono
morti, se è per questo. E la cosa dovrebbe darti da pensare. Potrei essere dannoso
per la tua salute.
BIANCO
È sempre stato in mezzo ai guai?
NERO
Proprio così. Mi piaceva. Forse mi piace ancora. Mi sono fatto sette anni di
carcere duro e fortuna che non me ne sono beccati molti di più. Ho fatto male a
un sacco di gente.
BIANCO
Però adesso non si mette nei guai.
NERO
No. Ora sono passato dall'altra parte. Se vuoi aiutare chi è nei guai, devi
andare dove stanno i guai. C'è poco da scegliere.
BIANCO
E
lei vuole aiutare chi è nei guai.
NERO
Sì.
BIANCO
E perché?
Il nero piega la testa da un lato e lo osserva.
NERO
Non
sei ancora pronto.
BIANCO
Allora mi dia solo la risposta
più
breve.
NERO
È questa la risposta più breve.
NERO
L'unica cosa che mi manca è la musica. Della televisione non me ne
frega niente, ma la musica mi manca.
BIANCO
Non le sembra un posto orrendo, questo?
NERO
Orrendo?
BIANCO
Sì.
NERO
Cos'ha di orrendo?
BIANCO
È orrendo. Ci si vive una vita orrenda.
NERO
Una vita orrenda?
BIANCO
Sì.
NERO
Che cazzo, professore. Questa non è una vita orrenda. Ma che dici?
BIANCO
Questo posto. È un posto orrendo. Pieno di gente orrenda.
NERO
Oh santo cielo.
BIANCO
Lo capirà anche lei che questa non è gente che vale la pena salvare. Anche se
uno la potesse salvare. E non la si può salvare. Questo lo capirà anche lei.
NERO
Non
ho mai detto di no alle sfide.
NERO
Ti è mai capitata una di quelle giornate dove succedono cose una più strana
dell'altra tanto che alla fine del cerchio tutto torna normale? Che in un certo
senso tutto va al suo posto?
Dico
una di quelle giornate un po' così. Un po' magiche. Una di quelle giornate che
tutto va a finire
bene.
NERO
Pensavo che magari questo è solo un lungo periodo di miseria, per te. Fino a
quando non ti metti in testa che il mondo va così, punto e basta.
BIANCO
Il mondo va così.
NERO
Già.
BIANCO
E cioè come?
NERO
Non lo so. A lunghi periodi di miseria. Il punto è che anche se magari ti
sembra diverso però devi capire che non puoi vedre il sole splendere di notte,
anche se riluce altrove.
BIANCO
Se intende dire che questa per me è soltanto una giornata no, è ridicolo.
NERO
Non penso che la tua è una giornata no, professore. Penso che è una
vita no.
NERO
Non sei pronto a tornare per strada, e lo sai.
BIANCO
Devo.
NERO
E
io so che non hai niente di importante da fare.
BIANCO
E
come lo sa?
NERO
Perché
tu non dovresti manco più esserci qui.
BIANCO
Sì, capisco cosa intende.
NERO
Se non fosse per la grazia del Signore, tu non saresti qui.
A
quanto pare ci tieni tanto a sentirti dire che la storia vera è questa. E
allora ti dico che è
senz'altro
un modo di vederla. Te lo devo concedere.
NERO
Il punto è, professore, che io non ho la più pallida idea di che cosa passa per
la testa a Nostro Signore. Non lo so perché mi ha parlato.
BIANCO
Però l'ha ascoltato.
NERO
Be', che alternativa avevo?
BIANCO
Non lo so. Non ascoltare?
NERO
E come si fa?
BIANCO
Uno non ascolta, punto e basta.
NERO
Cioè, secondo te ha visto uno caduto così in basso che di sicuro era pronto a
dare una bella sterzata.
BIANCO
Più o meno.
NERO
E pensi che magari anch'io ti vedo come uno che è arrivato a quel punto.
BIANCO
Può darsi.
NERO
Be', ti seguo. Ti seguo. Solo che c'è un piccolo problema.
BIANCO
E sarebbe?
NERO
Io non sono Dio.
BIANCO
Mi fa piacere sentirglielo dire.
NERO
Anche per me è un bel sollievo.
BIANCO
Un tempo pensava di essere Dio?
NERO
NO,
no. Non lo sapevo neanche, cos'ero. Ma pensavo che dipendeva tutto da me. E
mica l'ho mai capito quanto pesava quel fardello, finché non me lo sono levato
di dosso. Forse è stata quella la cosa più bella. Mettere tutto in mano
a qualcun altro.
BIANCO
Perché voialtri non riuscite proprio ad accettare che certa gente non
voglia neanche credere in Dio.
NERO
Io lo accetto.
BIANCO
Ah sì?
NERO
Sì. Cioè, credo che sia un dato di fatto. Me lo trovo davanti tutti i giorni.
Mi conviene accettarlo.
BIANCO
E allora perché non ci lasciate in pace?
NERO
A farvi i fatti vostri.
BIANCO
Esatto.
NERO
A penzolare dai soffitti e via dicendo.
BIANCO
Se è questo che vogliamo, sì.
NERO
Perché lui ha detto di no. Sta scritto qui. (Tira
su il libro).
Il
professore scuote la testa.
NERO
Mi
sa che tu non vuoi essere felice.
BIANCO
Felice?
NERO
Sì. Felice è una brutta parola?
BIANCO
Dio santo.
NERO
Che c'è? Ho toccato un tasto
dolente?
Cos'hai contro la felicità?
BIANCO
È contraria alla condizione umana.
NERO
Be'. È contraria alla tua condizione. Su questo devo darti ragione.
BIANCO
La felicità. È ridicolo!
NERO
Cioè, non esiste?
BIANCO
NO.
NERO
Per nessuno?
BIANCO
NO.
NERO
Mm. E come ci siamo finiti in un casino del genere?
BIANCO
Ci siamo nati, in un casino del genere. La sofferenza e il destino umano sono
la stessa cosa. L'una è la descrizione dell'altro.
NERO
Qui non stiamo parlando di sofferenza. Parliamo di felicità.
BIANCO
Be', non si può essere felici se si soffre.
NERO
Perché
no?
BIANCO
Quel che dice è assurdo.
Il nero si butta all'indietro sulla sedia, stringendosi
il petto.
NERO
Il
punto, professore, è che se nella tua vita non ci fosse la sofferenza, come
faresti a capire
quando
invece sei felice? Felice rispetto a cosa?
BIANCO
Non è che ha qualcosa da bere, qui, vero?
BIANCO
È stata una giornata difficile. Deduco che lei è astemio.
NERO
Infatti. Ho smesso e basta. Ho avuto tanti amici che bevevano. Anzi, bevevano
quasi tutti. E quasi tutti sono morti, anche.
BIANCO
Per colpa del bere.
NERO
Mah. Per colpa del bere o per ragioni che ci vanno molto vicino.
Un
mio amico, Da ubriaco, secondo te dove stava andando?
BIANCO Non lo so. Dove stava andando?
NERO
A cercarsi dell'altro whiskey.
BIANCO
Immagino che questa storia abbia una morale.
NERO
È
solo una storia che parla di quello che uno vuole e di quello che uno ottiene.
Di sofferenza e felicità.
Ma
il punto, ovviamente, è che la paura più grossa dell'ubriaco non è quella di
morire per colpa dell'alcol, cosa che tanto gli capiterà. È restare a corto di
alcol prima che gli succede.
NERO Ma se dai un bicchiere pieno a un ubriaco e intanto gli dici che non è
quello che vuole davvero, secondo te lui cosa ti risponde?
BIANCO Penso di potermelo immaginare, cosa mi
risponde.
NERO Certo. Eppure avevi ragione tu.
BIANCO Dicendogli che non è quello che vuole
davvero.
NERO Esatto. Perché quello che vuole davvero non lo può avere. Oppure è
convinto che non lo può avere. E quindi si ingozza di quello che non vuole
davvero.
BIANCO E invece cos'è che l'ubriaco vuole
davvero?
NERO Avanti, lo sai anche da solo.
BIANCO NO, non lo so.
NERO Vuole quello che vogliono tutti.
BIANCO E cioè?
NERO Essere amato da Dio.
BIANCO Io non voglio essere amato da Dio.
NERO Ecco, perfetto. Lo vedi che sei andato subito al punto? Neanche l'ubriaco.
Secondo lui, almeno. L'ubriaco vuole solo un bicchiere di whiskey.
BIANCO Io non voglio neanche un bicchiere di
whiskey.
NERO Però mi pare che me l'hai appena chiesto.
BIANCO Intendo sul piano generale.
NERO Non stiamo parlando di piani generali. Parliamo di un bicchiere di whiskey.
BIANCO IO non ho nessun problema con l'alcol.
NERO Be', però qualche problema ce l'hai.
BIANCO Di qualunque specie sia il problema che
ho, stento a credere che si potrebbe risolvere bevendoci su.
NERO Mm. Mi piace, messa così. E allora come si potrebbe risolvere?
BIANCO Credo che lo sappia da sé come si potrebbe
risolvere.
NERO Con il Sunset Limited.
BIANCO Esatto.
NERO Ed è questo che vuoi.
BIANCO È questo che voglio. Sì.
NERO E un bicchierone di whiskey bello grosso, professore.
BIANCO Che non voglio davvero.
NERO Che non vuoi davvero. Infatti.
BIANCO Be'. Io invece penso proprio di volerlo.
NERO
Ma certo, altrimenti non saremmo seduti qui.
BIANCO
Secondo
me lei non capisce che per la gente come me il desiderio di Dio non è che il
segno di una mancanza in chi lo prova.
NERO
Quello
che manca a quella gente è appunto Dio. Non mi ci è voluto granché a
capire
che il capitolo Dio era l'unico che valeva qualcosa.
BIANCO
Be', guardi, mi dispiace, ma per me tutta questa storia di Dio è una gran
cazzata.
Il nero si porta una mano al petto e si appoggia
all'indietro
NERO
Oh Signore abbi misericordia oh Gesù salvaci. Il professore ci ha bestemmiato
addosso. Adesso non possiamo più andare in paradiso. Chiude
gli occhi e scuote la testa,
ridendo in silenzio.
BIANCO
Non la considera davvero una brutta cosa da dire, eh?
NERO
Oh, Signore. No, professore. Io no. Ma tu sì, invece.
BIANCO
NO, per niente. È solo un dato di fatto.
NERO
No, non è solo un dato di fatto. È il dato di fatto più grosso, nel tuo caso.
In pratica è l'unico dato di fatto.
BIANCO
Eppure non mi pare che le sembri una cosa tanto tremenda.
NERO
Be',
so che si può guarire. Perciò tanto tremenda
non è.
NERO
Mettiamo che uno ti dice che non esisti. E tu gli stai seduto proprio davanti
mentre lo dice. Mica la cosa ti farebbe incazzare davvero, no?
BIANCO
No. Proverei solo pena per lui.
NERO
Ecco, appunto. E magari vedresti anche se puoi farlo curare.
Se
Dio è Dio allora può parlare al cuore delle persone in qualunque momento, e
soprattutto
che se ha parlato a me – e a me ha parlato eccome - può parlare a chiunque.
NERO
Tu non hai idea del casino in cui stai, vero?
BIANCO
Non capisco cosa intende.
NERO
LO SO che non capisci.
BIANCO
Vorrei solo sistemare la questione in qualche modo.
NERO
Non è con me che devi sistemare la questione.
NERO
Credere
non è come non credere. Uno che crede alla fine arriva alla fonte
della fede e non
deve
più cercare altro. Non c'è un altro. Ma chi non crede ha un problema.
Si è messo in testa di dimostrare, assimilare e sopportare le verità del mondo
da solo, ma ogni volta che becca una cosa falsa ce ne
trova
sotto altre due da spiegare.
Il
problema di trovare una spiegazione di cosa uno vuol dire quando dice realtà. E
tocca giudicare tutto quanto sotto quella luce. Sempre che poi sia una luce.
Pure
te stesso. Quella domanda lì vale per tutti. E allora che ne dici, professore?
Tu esisti davvero?
BIANCO
Questa storia non la bevo.
NERO
Non fa niente. Sta in giro da un sacco di tempo, e vedrai che ci resta per
parecchio tempo ancora.
NERO
Io la gente non la vedo come te. Penso che di solito, in partenza, la gente è
buona.
Secondo
me il male è qualcosa che ci tiriamo addosso noi, da soli. Soprattutto
desiderando quello che non ci spetta.
NERO
Non
sono uno che dubita. Però sono uno che fa domande.
BIANCO E che differenza c'è?
NERO Be', secondo me chi fa domande vuole la verità. Mentre chi dubita
vuole sentirsi dire che la
verità
non esiste.
BIANCO
(indicando la Bibbia) Non
pensa che si debba credere in tutto quello che c'è scritto qui dentro, per essere
salvati?
NERO
NO. Non credo nemmeno che bisogna per forza leggerlo, questo libro. Magari non
c'è manco bisogno di sapere che esiste. Secondo me tutta la verità che sta scritta
in queste
pagine
è scritta anche dentro il cuore delle persone, e ci è stata scritta tanto tempo
fa e ci resterà scritta ancora per un bel pezzo.
NERO
Questo libro è una guida per gli ignoranti e quelli che stanno male dentro. Un
uomo a
posto
non ne avrebbe neanche bisogno. E chiaramente se ti metti a leggere questo
libro scopri che si parla molto di più della via sbagliata
che
della retta via. E come mai?
BIANCO
Non lo so. Come mai?
NERO
Lo vorrei sentire da te.
BIANCO
Ci dovrei pensare.
NERO
Ok.
Silenzio.
NERO
Ci
sono due modi di prendere quello che hai detto, ma io voglio prenderlo nel modo
buono.
Sono
fatto così. Ed è grazie a quello che posso vivere nel mio mondo invece che nel
tuo.
BIANCO Che cosa le fa pensare che il mio sia così
negativo?
NERO Ah, non lo so se è negativo. So solo che dura poco.
BIANCO Penso che la risposta alla sua domanda sia
che la dialettica del sermone presuppone sempre un fondamento di male.
NERO Ora. Restando fra
noi, qui, in privato. Che cos'è che hai appena detto?
BIANCO Rispondevo alla sua domanda. La Bibbia è
piena di storie che devono servire da
ammonimento.
Anzi, ne è piena tutta la letteratura, se è per questo. Ci dicono di stare
attenti. Attenti a cosa? A non prendere la strada sbagliata. Il sentiero
sbagliato.
Quante
ne esistono, di strade sbagliate? Un numero infinito. E di strade giuste? Una
sola. Da qui lo squilibrio di cui stava parlando.
NERO
Non ero manco sicuro che lo eri davvero
un professore, finché non te ne sei uscito
con questa roba qua.
Hai
tutta la mia ammirazione.
Siamo
fra amici. Devi smetterla di preoccuparti per
tutto.
BIANCO
Forse è più facile a dirsi che a farsi.
NERO
Sì, forse sì. Ma qui stiamo solo parlando. Solo parlando.
.
BIANCO
E poi, che altro mi dice? Ha qualche altra eresia?
NERO
Già. Non avrei dovuto dirti quello che ti ho detto.
BIANCO
Perché no?
NERO
Te ne stai seduto qui al mio tavolo, sordo al Signore come gli angeli caduti, e
aspetti che ti tiro fuori qualche altra eresia da abbracciare e tenere stretta
stretta per far da boa alla tua miscredenza, e io non lo voglio fare. Tutto
qui.
BIANCO
Quanto dovrei rimanere qui prima di potermene andare?
NERO
È un po' difficile da stabilire. Direi che il modo migliore di metterla
è che dovresti restare qui fino a che ti passa la voglia di andartene.
Il bianco si passa una mano sulla testa e poi se la tiene
appoggiata per un po ' sulla nuca, con la testa bassa e gli occhi chiusi.
Rialza lo sguardo.
Il nero tira su la Bibbia dal tavolo e ce la
riappoggia.
BIANCO
Perché
non se ne va da qualche parte dove potrebbe fare del bene?
NERO
Invece
di stare in un posto dove del bene c'è bisogno.
NERO
La
religione è per i vivi. Ecco perché siamo responsabili dei nostri fratelli.
Perché
quando smettono di respirare, non li possiamo più aiutare. Da quel momento in
poi,
sono
nelle mani di qualcun altro. Quindi bisogna che gli stiamo dietro adesso.
A volte bisogna perfino tenere d'occhio l'orario della metropolitana
che vogliono prendere.
BIANCO
Lei pensa di essere il guardiano di suo fratello.
NERO
Non credo che pensare sia
la parola giusta.
BIANCO
E Gesù è parte dell'impresa.
NERO
Se non ti dispiace.
BIANCO
E a Gesù interessa venire qui, e salvare quello che tutti sanno che è
insalvabile. Ma perché lo dovrebbe fare? Perché dovrebbe venire qui? Per lui che
differenza c'è fra un edificio che è moralmente e spiritualmente deserto, e un
edificio che è deserto e basta?
NERO
Vedo che sei un teologo e io non me n'ero manco accorto.
BIANCO
Lei è teatrale,non è sincero. Non sta parlando sul serio. C'è anche una certa
dose di cinismo.
NERO
Mm. Tu non credi che sto dicendo sul serio.
NERO
Mettiamo che ti dico che se sei capace di lasciar andare il fratello che stai
strozzando con le tue mani, ti guadagni la vita eterna.
BIANCO
Non esiste la vita eterna. Moriamo tutti.
NERO
Lui non ha detto questo. Lui ha detto che si poteva avere la vita
eterna. La vita. Averla oggi. Tenerla in mano. E poterla vedere. Emana una
luce. Ha anche un certo peso. Non tanto. Ed è calda a toccarla. Appena appena.
Ed è eterna. E tu la puoi avere. Adesso. Oggi. Solo che tu non la vuoi. Non la
vuoi perché per ottenerla devi togliere le mani di dosso a tuo fratello. Anzi,
devi prenderlo e abbracciarlo forte, senza stare a guardare il colore della
pelle.
E
perfino se lui per primo non
vuole farsi abbracciare. E perché
non lo vuoi fare? Perché lui non
se lo merita. E su questo non si discute.
Lui non se
lo merita. Tu non lo
vuoi fare perché non
è giusto. Dico bene?
Silenzio.
NERO
Dico bene?
BIANCO
Io non ragiono secondo questi parametri.
NERO
LO SO. Rispondi alla domanda.
BIANCO
Ammetto che c'è del vero in quello che dice.
NERO
Ma questo è il massimo che mi concedi.
BIANCO
Sì.
NERO
Ok. Va bene così. Mi accontento. Anche così poco è già molto.
BIANCO
Devo proprio andare.
NERO
No, rimani. Solo un altro pochino. Possiamo parlare di qualcos'altro.
NERO
Un caffè?
BIANCO
Va bene. Ma poi devo andare.
NERO
(alzandosi) Va bene. Lui
ha detto va bene.
Riempie una teiera di acqua del rubinetto e la versa
dentro la macchinetta per il caffè.
NERO
Sai, normalmente non sarei così maleducato. Una persona viene a casa mia, si
siede alla mia tavola e io non gli offro niente? Ma con te mi sa che devo
seguire una strategia.
Giocare
bene le mie carte. Altrimenti tu prendi e mi scompari nella notte.
BIANCO
Non è notte.
NERO
Dipende da che tipo di notte stiamo parlando.
Torna al tavolo e si siede.
NERO
Ti voglio fare una domanda personale, sarò gentile.
BIANCO
Allora l'ascolto.
NERO
Secondo te, cos'hai di sbagliato,
per esserti ritrovato come unica alternativa il Sunset Limited?
BIANCO
Non ho niente di sbagliato, secondo me. Penso di aver raggiunto
il
punto in cui si è costretti a guardare in faccia la verità,
tutto qui.
Il
fatto che sia diverso non vuol dire che sia pazzo.
NERO
Diverso
da chi?
BIANCO
Diverso
da chiunque altro.
NERO
E che mi dici di tutti quegli altri tizi che tentano di farla finita?
NERO
Be', forse tu sei uguale a quelli lì. Forse sono quelli i tuoi simili, per
natura.
È solo che fra voi non vi frequentate un granché.
BIANCO
No, non credo.
NERO
Non credi.
NERO
E gli altri professori? Anche con quelli, niente affinità?
BIANCO
Per carità di Dio.
NERO
Lo prendo per un no.
BIANCO
Io detesto loro e loro detestano me.
NERO
E come mai li detesti questi altri professori?
BIANCO
LO SO che cosa sta pensando.
NERO
Cosa sto pensando?
BIANCO
Pensa che li detesto perché sono simili a me e io detesto me stesso.
NERO
(appoggiandosi all'indietro sulla
sedia) Professore. Se avevo
il tuo cervello chissà a
quest'ora
dov'ero arrivato.
Ti
voglio chiedere una cosa.
BIANCO
Avanti.
NERO
Prendi qualche tipo di medicina tu?
BIANCO
No.
NERO
Non esiste nessuna medicina per i pellegrini che aspettano di prendere quel
treno?
BIANCO
Per la depressione con tendenze suicide.
NERO
Sì.
BIANCO
Sì. Esistono. Le ho provate.
NERO
E cos'è successo?
BIANCO
Non è successo niente.
NERO
Sì, lo so. Ma per la maggior parte della gente queste medicine funzionano?
BIANCO
Sì. In genere sì.
NERO
E invece per te no.
BIANCO
NO, per me no.
NERO
(alzandosi)
E tu come te lo spieghi?
BIANCO
Non lo so. Come me lo dovrei spiegare?
BIANCO
Non sono membro di alcuna opinione pubblica. Non ho mai voluto esserlo e mai lo
sono stato.
NERO
Be',
a volte le persone non sanno quello che vogliono fino a quando non lo
ottengono.
BIANCO
Può
darsi. Ma a mio parere quello che non vogliono lo sanno.
NERO
Io
cerco di basarmi su quello che vedo. Nelle cose più semplici c'è dentro
più
di quello che uno potrà mai capire.
Un gruppo di persone che una
certa mattina aspettano la metropolitana al binario. Per andare
al lavoro. Una scena
vista cento volte. Mille, forse. È solo il binario di una stazione della metro.
Non c'è molto altro da dire. Ma c'è uno dei pendolari che aspettano sul bordo del
binario che magari per quello è tutta un'altra cosa. Può addirittura essere il bordo
del mondo. Il bordo
dell'universo. Quello lì
ha davanti agli occhi la fine di tutti i giorni futuri e tira una tenda su
tutti i giorni passati. E allora lui è un tipo di pendolare diverso. È lontano
mille miglia dai normali passeggeri di tutti i giorni. Non ha niente a che
vedere con quelli. Allora. Ho ragione o no?
BIANCO
Non lo so.
NERO
Lo so che non lo sai. Mannaggia a te. Lo so.
Bevono il caffè.
NERO
Tu prendi la metro tutti i giorni, professore?
BIANCO
Sì.
NERO
E cosa ne pensi di quella gente?
BIANCO
Della gente in metropolitana?
NERO
Della gente in metropolitana.
BIANCO
Cerco di non pensarci affatto.
NERO
Hai mai parlato con qualche passeggero?
NERO
Sì.
BIANCO
E di che?
NERO
Di qualunque cosa.
BIANCO
No.
NERO
E certe volte li maledici?
BIANCO
E perché dovrei?
NERO
Non lo so. Ma lo fai?
BIANCO
No. Certo che no.
NERO
Magari a voce bassissima. O mentalmente. Fra te e te.
BIANCO
È possibile.Con una certa frequenza. Probabilmente.
NERO
Magari anche cinque volte al giorno?
BIANCO
Probabilmente sì.
NERO
Duemila pensieri negativi in un anno. Non voglio tirare a indovinare la tua
età, ma teniamoci bassi e diciamo che fai il pendolare da vent'anni: così ci
ritroviamo con
quarantamila
imprecazioni inflitte a gente che nemmeno conosci.
BIANCO
Dove vuole andare a parare?
NERO
Mi chiedevo soltanto se ci avevi mai pensato. Se questo può magari
c'entrare qualcosa con il fatto che ti sei ridotto così.
BIANCO
È solo un sintomo di problematiche più generali. La gente non mi piace.
NERO
Però non
faresti del male a nessuno.
BIANCO
No. Certo che no.
NERO
Sei sicuro?
BIANCO
Certo che sono sicuro. Perché dovrei fare del male alla gente?
NERO
Non
lo so. Perché dovresti fare del male a te?
BIANCO
Non è la stessa cosa.
NERO
Sei proprio sicuro?
BIANCO
Io non sono loro e loro non sono me. Credo di saperla, la differenza.
NERO
Mm.
NERO
Io però un boccone me lo mangio, e secondo me te lo mangi pure tu.
NERO
Se
mangi con qualcuno, passi subito a un livello più alto di amicizia. Ho sentito
da qualche parte che questa cosa vale in tutto il mondo.
NERO
Secondo
me è quello in cui credi che ti sta portando sulla cattiva
strada, non quello in cui non credi. Ti faccio una domanda.
NERO
Tu
ci pensi mai a Gesù? Anzi, bisogna che credi a quello che senti.
Il punto
dove
andiamo a parare qui - dato che me l'hai chiesto - è che non ci sono gli ebrei. Non ci
sono i bianchi. Non ci sono i neri. La gente di colore. Non c'è niente di tutto
questo. In fondo in fondo alla miniera, dove sta l'oro, non c'è niente
di tutto questo. C'è solo la pura e semplice unità che risolve ogni caotica
frammentarietà. Quella cosa eterna. Che secondo te non esiste.
L’
umana integrità che fa stare la gente coi piedi fermi per terra quando passa il
Sunset
Limited. Anche quando pensano che gli piacerebbe prenderlo.
È sempre la stessa cosa. Ed è una cosa sola. Solo una.
BIANCO
Ossia Gesù.
NERO
Ecco, qui devo pensarci un attimo prima di rispondere. Ma sì, un'ultima eresia
non ti ammazza. Tanto ormai hai fatto il pieno.
Allora,
io la metterei così. Direi che la cosa di cui stiamo parlando è sì
Gesù,
ma Gesù
inteso come quell'oro in fondo alla miniera. Lui non poteva scendere
sulla terra e
prendere
la forma di un uomo se quella forma non era fatta apposta per ospitarlo. E se
dico che non c'è verso che Gesù sia un uomo senza che
un uomo sia Gesù, mi sa che la sparo grossa l'eresia. Ma
pazienza.
Non
è mai grossa come dire che un uomo non è tanto diverso da un sasso; perché
secondo me, in pratica, è così che la vedi tu.
BIANCO
Non
la vedo così. Io credo nell'egemonia dell'intelletto.
NERO
Che sta per?
BIANCO
L'egemonia?
Deriva dal greco per guida.
Significa quello che si mette a guida di ogni altra cosa.
NERO
E
sarebbe l'intelletto.
BIANCO
Esatto.
NERO
E
che mi dici dell' egemonia del Sunset Limited?
Il nero si alza e va ai fornelli. Prende dei piatti
dagli armadietti, rimescola il contenuto dei tegami e lo versa nei piatti.
Prende una forma di pane bianco, ne taglia quattro fette e le mette su un
piatto, poi lo porta a tavola.
Il nero porta a tavola anche gli altri due piatti e si
risiede. Guarda il professore.
NERO
Tu
ti vedi come uno che fa domande, professore. E di questo io un po' dubito. Ma
mettiamo pure, però la ricerca della tua vita è la tua
ricerca. Cammini su una strada che ti sei tracciato tu. E
potrebbe bastare già solo questo come motivo per restarci, su. Finché resti su
quella
strada,
non ti puoi perdere.
BIANCO Non so se ho capito cosa intende.
NERO Be', professore, del fatto che non mi capisci quando parlo io dubito
un bel po'.
Adesso
recito la preghiera.
Il nero appoggia le mani sul
tavolo ai due lati del piatto e
china la testa.
NERO
Signore ti ringraziamo per
questo cibo e ti chiediamo di non
farci mai dimenticare i tanti doni che
abbiamo ricevuto dalle tue mani. Ti
ringraziamo oggi per averci
restituito la vita del professore e ti
chiediamo di continuare a
proteggerlo, perché abbiamo
bisogno di lui. (Pausa). Non
so bene
perché, ma abbiamo bisogno di lui.
Amen.
Il nero alza gli occhi. Sorride
al professore.
NERO I poveri non buttano mai via niente.
Allora
quand'è che si fanno queste innovazioni?
BIANCO Quando uno non ha quello che vuole.
NERO Bravo, di questo passo ti becchi un dieci e lode. E chi è che le fa,
le innovazioni? Chi è che non ha quello che vuole?
BIANCO I poveri.
NERO Quanto lo adoro quest'uomo !
BIANCO
Qual è la cosa peggiore che abbia mai fatto?
NERO
Non te lo dico.
BIANCO
Perché no?
BIANCO
Dev'essere una cosa parecchio brutta.
NERO
È parecchio brutta, sì. Ecco perché non te la dico.
BIANCO
Adesso ho paura di chiedere.
NERO
Non è vero.
BIANCO
L'ha mai raccontata a nessuno?
NERO
Eh sì. Non riuscivo a togliermela dalla testa.
NERO
Eh sì. Non riuscivo a togliermela dalla testa. L'anima sarà anche
muta, ma il servo dell'anima la voce ce l'ha sempre, e ce l'ha per
un
motivo preciso. La vita del
padrone
dipende dal servo, e questo qui è un padrone che va mantenuto bene. Va
mantenuto bene.
BIANCO
A chi l'ha raccontata?
NERO
L'ho raccontata a un uomo di Dio che era mio amico.
BIANCO
E lui che ha detto?
NERO
Non ha detto a.
BIANCO Ma lei non è curioso di sapere qual è la
cosa peggiore che ho fatto io.
NERO Sì che sono curioso.
BIANCO Però non me la vuole
chiedere.
NERO Non c'è bisogno.
BIANCO Perché?
NERO Perché ero lì e l'ho vista.
BIANCO Lei vede il mondo in bianco e nero.
NERO Perché è in bianco e nero.
BIANCO Immagino che così sia più facile da
capire.
NERO Non ci crederesti a quanto poco tempo passo a cercare di capire il
mondo.
BIANCO Lei cerca di capire Dio.
NERO NO. Cerco solo di capire cosa vuole da me.
BIANCO E altro non le serve.
NERO Se a uno serve qualcos'altro a parte Dio, allora è in un mare di guai.
E se stai dicendo che il mio modo di vedere il mondo è ristretto, be', non
posso darti torto. Certo, potrei farti notare che non sono io quello che se ne
stava al binario a riscaldare i muscoli per il gran salto.
NERO
Tante
cose vanno al di là della mia comprensione. Quello ce l'ho chiaro. E te lo
ripeto: se una cosa non sta dentro questo libro, allora c'è quasi da
scommetterci che non la so.
Prima
di cominciare a leggere la Bibbia, anche io ero tutto preso da quella storia
dell'egemonia.
Ero
abbastanza cretino, ma non tanto cretino da pensare che quello che non mi aveva
portato da
nessuna
parte in quarant'anni all'improvviso mi poteva portare da qualche parte.
Cretino sì, ma non fino a quel punto.
L a r i s p o s t a è l a
d o m a n d a
NERO Ho
visto cosa si poteva chiedere, e ho deciso di chiedere. Tutto qui. Ed è stata
dura.
Non
ti dico di no, professore, è stata dura. Sperimentai la morte in vita.
Ero
steso lì, un taglio unico, incatenato a un letto di ospedale, e piangevo da
quanto mi faceva male, e pensavo che pure se sopravvivevo poi quelli mi
ammazzavano, e provavo e riprovavo a parlarci e, niente, dopo un po' ho smesso.
Allora
via tutti gli altri pensieri. E alla fine l'ho detto e basta; ho detto: Ti
prego aiutami. E lui mi ha aiutato.
BIANCO
In
altre parole lei arriva al capolinea, ammette la sconfitta, è ridotto alla
disperazione e, mentre versa in quello stato, si aggrappa a questo qualcosa non
meglio specificato, che non ha sostanza né senso, e lo tiene stretto e non lo lascia
andare per nessuna ragione al mondo.
NERO
Mah, si potrebbe anche dire così.
BIANCO
È una cosa priva di senso.
NERO
Be', mi pare che prima, mentre parlavamo, tu hai detto che in pratica non c'è
una cosa che è una che ha senso.
BIANCO
È così infatti. A livello generale. Ma ciò di cui mi sta parlando ora non è una
visione del mondo. È la visione di una cosa particolare. E a me pare insensata.
NERO
Metti che Gesù ti parlasse, tu che fai?
BIANCO
Perché? Pensa che mi potrebbe parlare?
NERO
No, non credo. Ma io che ne so.
BIANCO
Non sono abbastanza virtuoso.
NERO
No, professore. Non c'entra niente. Non si tratta di essere virtuosi. Si tratta
di tacere e non pregiudicare.
L'esperienza
mi porta a credere che lui parla a quelli che lo ascoltano.
E non
c'entra un accidente
se
sono virtuosi o no.
BIANCO
Be', se dovessi sentire Dio che mi parla, la autorizzo a prendermi e portarmi
direttamente all'ospedale psichiatrico. Come ha lasciato intendere prima.
NERO
E se quello che ti dice ha un senso?
BIANCO
Non
farebbe alcuna differenza. La pazzia è pazzia.
NERO
Non fa nessuna differenza se ha un senso.
BIANCO
NO.
NERO
Mm. Be', questo è il caso di egemonia più serio che ho mai sentito.
BIANCO
Sa, io sono sempre andato per la mia strada. Ich kann nicht anders.
NERO
E questa che roba è?
BIANCO
È tedesco.
NERO
Tu parli tedesco?
BIANCO
Non proprio. Solo un
pochino.
È
una citazione.
NERO
Ma ai tedeschi non gli ha fatto tanto bene, eh?
BIANCO
Non saprei. I tedeschi hanno dato grandi contributi alla civiltà.
(Pausa).
Prima di Hitler.
NERO
E poi come contributo ci hanno rifilato lui.
BIANCO
Se vuole.
BIANCO
Mi par di capire che secondo lei la cultura tende ad accrescere la sofferenza
umana. Che più cose uno sa, più è probabile che sia infelice.
NERO
Come nel caso di qualcuno che conosciamo.
NERO
Ma non mi sembra proprio che ho detto questo. Anzi, mi sa che forse l'hai detto
tu.
BIANCO
IO non l'ho mai detto.
NERO
Mm. Ma lo pensi?
BIANCO
NO.
NERO
NO?
BIANCO
Non lo so. Magari è così.
NERO
Be', ma perché? Non torna mica tanto, no?
BIANCO
È la prima cosa che si racconta in quel libro lì. Il Giardino dell'Eden.
La
conoscenza che
distrugge
lo spirito. Che distrugge il bene.
NERO
Sbaglio o non l'avevi letto questo libro?
BIANCO
Quella storia la conoscono tutti. Dev'essere la storia più famosa che c'è lì
dentro.
NERO
Be', insomma, secondo te perché?
BIANCO
Immagino
che dal punto di
vista
di Dio la conoscenza sia vanità.
NERO
Professore. Ma dov'eri quando avevo bisogno di te?
BIANCO
Farà meglio a stare attento. Lo vede dove mi hanno portato certe idee.
NERO
Lo vedo sì. È proprio di questo che stiamo parlando.
BIANCO
Il
quadro più pessimistico è sempre quello giusto. Quando uno legge la storia del
mondo, legge una saga fatta di stragi, avidità e
follia la cui gravità è impossibile da ignorare. Eppure immaginiamo sempre che il
futuro in qualche modo sarà diverso. Non so come
facciamo
a essere ancora qui, ma con ogni probabilità non ci resteremo per molto.
NERO
Sono
parole belle forti, professore. È questo che ti dice il cuore?
BIANCO
Sì.
NERO
Be', io certi pensieri li posso capire.
BIANCO
Davvero?
NERO
Sì, davvero.
BIANCO
Mi sorprende. E dunque, ci rifletterà su?
NERO
Ci ho già riflettuto. Ci ho riflettuto per un bel pezzo. Non così bene come li
hai messi tu. Ma quasi.
BIANCO
E a quali conclusioni è arrivato?
NERO
A nessuna conclusione. Ci sto ancora riflettendo.
BIANCO
Ah. Be', io no.
NERO
Le cose possono cambiare.
BIANCO
No, invece.
NERO
Magari ti sbagli.
BIANCO
Non credo proprio.
NERO
Non è che ci sei tanto abituato.
BIANCO
A cosa?
NERO
A sbagliare.
BIANCO
Quando
sbaglio lo ammetto.
NERO
IO
non credo.
BIANCO
Be', ha diritto alla sua opinione.
Il nero si appoggia all'indietro sullo schienale e
osserva il professore. Si allunga a prendere il giornale dal tavolo, si risiede
comodo e si sistema gli occhiali.
NERO
Vediamo un po'. Articolo a pagina tre.
Ripiega
il giornale con gran cura.
NERO
Sì. Ecco qui.
Gli
amici riferiscono che l'uomo aveva ignorato tutti i loro consigli e aveva
dichiarato
di voler seguire la propria strada.
Un
confidente intimo ha dichiarato (alza
gli occhi),
“Con
Lui non ci si poteva proprio parlare.”
Frattanto,
i testimoni sporchi di sangue alla stazione
sulla Centocinquantacinquesima...
continua a pagina quattro.
Si umetta il pollice e gira platealmente la pagina,
poi ripiega un'altra volta il giornale.
...
intervistati sul luogo dell'accaduto, hanno tutti riferito che
le
ultime parole dell'uomo, mentre si lanciava sotto la metropolitana in
arrivo,
sono state:
Ho
ragione io.
Mette giù il giornale, si risistema gli occhiali e
lancia un'occhiata al professore al di sopra delle lenti.
BIANCO
Molto spiritoso.
Il nero si toglie gli occhiali, china la testa, si
stringe fra le dita l'attaccatura del naso e scuote la testa.
NERO
Ah, professore. Mm. Tu sì che sei fuori dal comune.
BIANCO
Sono contento che lei mi trovi interessante.
BIANCO
IO non mi sento speciale.
NERO
NO, eh?
BIANCO
No.
NERO
Non
ti pare che forse quegli altri pendolari li guardi un po' dall'alto in basso?
BIANCO
Gli altri pendolari li vedo sprofondati nello stesso abisso in cui mi trovo io.
Se loro lo giudicano diversamente, non so come questo possa fare di me una
persona speciale.
NERO
Mm.
Quegli
altri che aspettano il Sunset, hai presente? Mi viene da pensare
che
forse anche loro hanno qualcosina di speciale. Magari loro sono in un gravoso
abisso profondo e buio.
BIANCO
E allora?
NERO
E allora perché non possono essere tuoi fratelli nella disperazione.
Non
era che la sfortuna non viaggia mai sola?
NERO
Secondo
me è che pensi che i tuoi motivi siano meglio dei loro. Cioè,
il loro
motivo
è che non gli piace la vita, ma il tuo dice pure che cos'è che non ti piace, e
perché. Tu hai motivi più intelligenti. Più
eleganti.
BIANCO
Mi sta prendendo in giro?
NERO
No.
NERO
Non penso questo. Non c'è dubbio che uno può anche morirci di tutto l’abominio
che provi. Ma secondo me qui non si tratta di questo.
BIANCO
E allora di cosa?
NERO
Tu hai tutti questi motivi eleganti e di gran classe per prendere il Limited, mentre
quegli altri poveracci forse lo vogliono prendere solo perché si sentono male.
Anzi, può pure darsi che non sei poi così tanto infelice, tu.
BIANCO
Lei pensa che la mia cultura mi stia portando al suicidio.
NERO
Be', no. La sto solo buttando lì,
la
domanda. Aspetta un attimo. Prima di rispondere.
Prende il taccuino e si mette a scrivere con grande
impegno,
la lingua stretta all'angolodella bocca, una smorfia
sul viso.
Tutta scena per attirare l'attenzione del professore .
Lo guarda di traverso e gli sorride.
Strappa la pagina, la ripiega e se la mette nel taschino.
BIANCO
È
la cosa più ridicola che abbia mai sentito.
Il nero si toglie il pezzo di carta ripiegato dal taschino
e glielo porge.
Il professore lo apre e lo legge a voce alta.
BIANCO
È
la cosa più ridicola che abbia mai sentito. Molto acuto. Qual è il punto?
NERO
Il punto non cambia. Il punto è sempre lo stesso punto. Te l'ho detto
prima
e continuo a cercare dei modi per dirtelo di nuovo. La luce è tutto intorno
a te, sennonché tu non vedi nient'altro che ombra. E l'ombra è la
tua.
Sei tu che la fai.
BIANCO
Be', io non ho la sua fede. Non possiamo fermarci a questo?
NERO
Tu
non ci pensi mai a ricominciare da zero, magari? A volte capita che la
fede
arriva
soltanto perché uno non ha più nient'altro.
Da
zero significa da zero. Significa prendere e andare. Cioè, se tutto quello che
sei e tutto quello che hai e tutto quello che hai fatto alla fine ti ha
regalato un bel biglietto di sola andata sul Sunset Limited, allora non mi puoi
portare uno straccio di motivo al mondo per dover salvare qualcosa,
di
tutto queso passato. Perché non c'è motivo al mondo. E ti voglio dire che se
una buona volta riesci a chiuderti la porta alle spalle e a non pensarci più,
vedrai che avrai freddo e ti sentirai solo e soffierà un ventaccio malefico. E
questi sono tutti buoni segni. Tu non dici niente.
Ti
alzi il colletto e vai avanti.
NERO
Secondo te perché la gente si ammazza?
BIANCO
Non lo so. Per vari motivi.
NERO
D'accordo. Ma questi vari motivi ce l'hanno qualcosa in comune?
BIANCO
Non posso parlare per gli altri. I miei motivi hanno a che fare con una
graduale perdita delle illusioni. Tutto qui. Una graduale illuminazione
circa la natura della realtà. Del mondo.
NERO
Motivi
di mondo, eh.
BIANCO
Se
vogliamo.
NERO
Motivi
eleganti.
NERO
Sono
i motivi di cui tuo fratello non sa niente, quando si appende con la cravatta
al soffitto
giù
in cantina. Ma se invece a lui e ai suoi compari li
educhiamo e li portiamo a capire i motivi più eleganti, magari in giro ci
sarà tanta gente che si ammazza con più gioia nel cuore. Tu che ne
pensi?
NERO
Ma
ancora pensi che i tuoi motivi c'entrano con il mondo, mentre quelli del tizio
c'entrano con lui e basta.
BIANCO
Probabilmente è vero.
NERO
IO vedo una verità diversa dalla tua.
Seduta qui a tavola davanti a me, fratello mio.
BIANCO
Che sarebbe?
NERO
Che
bisogna amare i propri fratelli, altrimenti si muore.
BIANCO
È un mondo diverso da quello che conosco io.
NERO
E qual è il mondo che conosci tu?
BIANCO
Non credo che lo voglia sapere.
NERO
Sì invece.
BIANCO
Non penso proprio.
NERO
Avanti.
BIANCO
Come vuole. Per me il mondo è fondamentalmente un campo di lavori forzati da
cui ogni
giorno
si estraggono a sorte dei detenuti - completamente innocenti - perché vengano
giustiziati. Non è così che la vedo. È così che è. Esistono pareri diversi?
Certo. Resistono a un esame approfondito? No.
Gli
sforzi che fa la gente per migliorare il mondo invariabilmente lo peggiorano.
Una volta pensavo che ci fossero delle eccezioni alla regola. Ma adesso non lo
penso più.
Il nero si appoggia all'indietro con la schiena,
abbassa gli occhi e guarda il tavolo.
Scuote
leggermente la testa.
BIANCO
Di che altro vuole parlare?
NERO
Non lo so. A me questa mi sembra la tipica cosa che dice un uomo diretto alla
stazione più
vicina.
BIANCO
Penso a ridurre il dolore al minimo. È questa la mia vita.
NERO
Se la vita che ti aspettavi non era questa, com'era invece?
BIANCO
Non lo so. Non così. Perché, la sua vita è come l'aveva prevista?
NERO
Proprio per niente. Ho avuto quello che mi serviva invece di quello che volevo, e questa è grossomodo
la più grande fortuna al mondo.
NERO
Tu
non puoi paragonare la tua vita con la mia, giusto?
BIANCO
No,
in tutta franchezza no.
NERO
Mm.
NERO
Che cosa posso fare per convincerti a restare?
BIANCO
Perché? Spera che se resto qui abbastanza, alla fine magari Dio mi parla?
NERO
No, spero che magari parla a Me.
“Ché
ascolti la mia preghiera di aiutarmi a trovare le parole per salvare questo mio
fratello” pensò tra sé.
BIANCO
SO che pensa che come minimo le devo un po' più del mio tempo. So di essere un
ingrato. Ma per chi è in bancarotta spirituale l'ingratitudine
non è un peccato così grave come per il timorato di Dio.
NERO
Tu
non mi devi niente, professore.
BIANCO
Lo pensa davvero?
NERO
Sì. Lo penso davvero.
BIANCO
Be'. È molto gentile. Vorrei che ci fosse un modo per ripagarla, ma non c'è. E
allora perché non ci salutiamo qui, così lei va avanti con la sua vita?
NERO
Non posso.
BIANCO
Non può?
NERO
Non posso.
BIANCO
E cosa vuole che faccia?
NERO
Non lo so. Metti che domani mattina ti potessi svegliare senza avere nessuna
voglia di buttarti sotto nessun treno. Metti che l'unica cosa che devi fare è
chiederlo. Lo chiederesti?
BIANCO
Dipenderebbe da quello a cui dovrei rinunciare.
NERO
Ero lì lì per scriverlo su un foglietto e mettermelo in tasca.
BIANCO
Ma
lei perché
lo pensa? Perché pensa che ci sia qualcosa a cui mi aggrappo?
NERO
Non lo so. È solo che mi sembra che uno che non vede l'ora di buttarsi sotto a
un treno deve per forza avere qualcosa
per la testa. Quasi tutti si
accontenterebbero di un bello schiaffone. Tu dici che a te non t'importa di
niente ma io non ci credo. Uno non muore mai per niente. Mi hai chiesto secondo
me a che cosa ti stai aggrappando e io ammetto che non lo so. O forse è solo
che non ho le parole per dirlo. E forse lo sai anche tu ma non lo vuoi dire.
Però io sono convinto che
quando
hai fatto il tuo famoso salto tu a quel salto ti ci stavi aggrappando e te lo
stavi portando dietro. Ti ci stavi aggrappando con tutte le tue forze. Io
cerco le parole, professore. Cerco le parole, perché secondo
me sono quelle la strada per il tuo cuore.
BIANCO
Lei pensa che chiunque, nella mia posizione, sia automaticamente cieco al funzionamento
della propria psiche.
NERO
Io
credo che chiunque nella tua posizione è automaticamente cieco. E non finisce
lì. Perché in ballo ci sono ancora quegli altri pendolari: loro prendono un
treno e tu ne prendi un altro.
BIANCO Io questo non l'ho mai detto.
NERO Sì che l'hai detto. C'è un treno per tutti i poveri che si sentono ‘semplicemente’
male e poi c'è un treno per te perché il tuo dolore e il dolore del mondo sono
la stessa cosa, e su questo treno ci devono essere il vagone ristorante e la carrozza
con vista panoramica.
BIANCO
Le cose in cui credevo erano molto fragili. Come le ho detto. Non resteranno al
mondo per molto tempo.
Alle
perdite ci si può abituare. Non c'è alternativa. Per dire, a lei piace la
musica, no?
NERO
Sissignore.
BIANCO
Chi è il più grande compositore che conosce?
NERO
John Coltrane. Di gran lunga.
BIANCO
Secondo lei la sua musica durerà in eterno?
NERO
Oddio. L'eternità è lunga, professore. Devo per forza dirti di no. Non durerà
in eterno.
BIANCO
Ma questo non le fa perdere tutto il suo valore, no?
NERO
NO, infatti.
BIANCO
Vive il mondo riga per riga. Stoicamente. E poi un giorno si rende conto che il
suo coraggio è una farsa. Non ha nessun significato. Capisce che è diventato
complice
del
proprio annichilimento. Ogni sua azione gli chiude una porta davanti. Finché di
porta aperta ne resta solo una.
NERO
Che
mondo buio. Lei è impaziente credendo che la notte sia eterna. Sarà aurora ed i
raggi solari rassereneranno il tuo cammino, fratello mio. Sì potrai vedere il
tuo coraggio divenir lodato.
NERO
Prima di stamattina. Qual è stata la cosa peggiore.
NERO
Be', facciamo finta che non lo sai davvero. Ma comunque, sarà stata una cosa che riguardava te?
O piuttosto qualcuno che ti era vicino?
BIANCO
Probabilmente
qualcuno che mi era vicino.
NERO
Probabilmente hai ragione. E questo non ti dice niente?
BIANCO
Sì. Meglio non avvicinarsi troppo agli altri.
NERO
Per
come la vedo io, il mondo non può mai essere migliore di quello
che gli permettiamo noi di essere. Prendi un mondo buio come
quello
dove vivi tu, e non ci saranno mai grosse sorprese, in fatto di buone
notizie.
BIANCO
Questo è senz'altro vero.
BIANCO
Più
difficile è capire come arrivare a credere in un qualche mondo
magnificentissimo quando so già in partenza che non esiste. Ma lei ci crede
davvero, in un mondo magnificentissimo?
NERO
Eccome,
professore. Eccome se ci credo. Secondo me esiste e bisogna solo chiederlo.
Bisogna
mettersi nella fila giusta. Comprare il biglietto giusto. Prendere il treno
dei
pendolari normali e tenersi lontani dalla linea veloce. Tenersi sul binario
come gli altri pendolari. Magari anche fargli un saluto con la testa. O
addirittura dirgli ciao. Sono
tutti
viaggiatori pure quelli. E qualcuno sarà stato in posti dove la gente di solito
non vuole andare. E non ci volevano andare manco loro.
Magari
ti possono pure raccontare come ci sono arrivati, e così ti risparmiano un
viaggio che sarai contento di non aver fatto.
NERO
Che cosa posso fare per farti restare?
BIANCO
Forse deve solo accettare il fatto che è un'impresa superiore alle sue forze.
NERO
Ma questo lo accetto. Solo che non mi basta per darmi pace.
BIANCO
Lei pensa che io non capisca. Ma secondo me non vorrebbe neanche starle a
sentire, le
cose
che capisco.
Io
anelo all'oscurità. Ciò che non esiste non può formare una comunità. Ecco:
nessuna comunità. Mi si scalda il cuore soltanto all'idea. Silenzio. Buio.
Solitudine. Pace.
Io
non considero il mio stato mentale una visione pessimistica del mondo. Io lo
considero equivalente al mondo così com'è. L'evoluzione non potrà non condurre
la vita intelligente alla
consapevolezza
di una certa cosa sopra tutte le altre, e questa cosa è la futilità.
Io
non ci credo in Dio. Lo capisce, questo? Si guardi intorno, amico mio. Non lo
vede? Il
frastuono
e le grida della gente che soffre saranno musica per le orecchie di Dio. E io
rifuggo queste discussioni. Il discorso dell'ateo che ha come unica passione
quella di vilipendere dalla
mattina
alla sera qualcosa di cui nega innanzitutto l'esistenza.
La
comunanza di cui lei parla è basata solo e soltanto sul dolore. E se quel dolore
fosse veramente collettivo invece che soltanto ripetitivo, il suo peso
basterebbe a staccare il mondo
dalle
pareti dell'universo e a farlo precipitare in fiamme in mezzo a quel po' di
notte che saprebbe ancora generare prima di ridursi a un nulla che non è
neppure cenere. E la giustizia? La fratellanza? La vita eterna? Santo cielo,
amico mio. Mi mostri una religione che prepari
l'uomo
alla morte. Al nulla. Quella sarebbe una chiesa in cui potrei entrare. La sua
prepara solamente ad altra vita. Ad altri sogni, illusioni e falsità.
Sopra
ogni gioia pende l'ombra dell'ascia. Ogni strada porta alla morte. O peggio.
Ogni amicizia. Ogni amore. Tormenti, tradimenti, lutti, sofferenza, dolore, vecchiaia,
umiliazione, malattie. E alla fine di tutto una sola conclusione. Per lei e per
ogni persona e ogni cosa a cui ha scelto di legarsi. Ecco la vera fratellanza.
La vera comunità. Di cui tutti sono membri a vita.
Mi
capisce? Riesce a
capirmi?
La
rabbia, di fatto, la provo solo nei giorni migliori. Ma in verità non me n'è
rimasta molta. In verità le forme che vedo si sono andate pian piano svuotando.
Non hanno più nessun contenuto. Sono soltanto figure. Un treno, un muro, un mondo.
O un uomo e le sue espressioni
insensate
in mezzo a un vuoto. Senza che ci sia alcun significato nella sua vita. Nelle
sue parole. Perché dovrei cercare la sua compagnia?
“Il
solo labile lume di gioia, amicizia, amore è effigie dell’ avvento dell’aurora
di cui, con queste tue spietate parole, vuoi negare l’esistenza.”
Considerazione personale
Il nero resta seduto a testa china.
BIANCO
Mi dispiace.
Il nero alza lo sguardo.
NERO
Da quant'è che ti senti così?
BIANCO
Da tutta la vita.
NERO
E la verità ai tuoi occhi è questa?
Silenzio
NERO
Cazzo.
BIANCO
Vede cos'è che ha salvato.
NERO
Che ho cercato di salvare. Che sto cercando di salvare. Mettendocela tutta.
BIANCO
Già.
NERO
Che è mio fratello.
BIANCO
Suo fratello.
NERO
Sì.
Il bianco pinge indietro la sedia e si alza.
NERO
Resta ancora cinque minuti.
BIANCO
No. Non ho più tempo. La saluto.
Il bianco si volta verso la porta e il
nero si alza.
BIANCO
Lei
dice che io voglio l'amore di Dio. Non è vero. Forse voglio il perdono, ma non
ho nessuno a cui chiederlo. E non posso tornare indietro. Non posso rimettere
le cose a posto. Magari una volta. Ma adesso no.
NERO
Davvero sei certo che nessuno ora ti accoglierebbe e ti perdonerebbe?
BIANCO
Apra la porta.
Il
nero sfila le catene, che cadono a terra tintinnando. Apre la porta e il
professore esce. Il nero resta sulla soglia a guardare il pianerottolo.
NERO
Professore?
Lo so che non dici sul serio. Professore? Guarda che io sono di nuovo lì domani
mattina. Mi trovi lì. Hai capito? Mi trovi di nuovo lì domani mattina.
Si
accascia a terra in ginocchio sulla soglia, è sul punto di piangere.
NERO
Mi
trovi lì.
Alza gli occhi.
NERO
Non
diceva sul serio. Lo sai che non diceva sul serio. Tu lo sai. Non capisco
perché mi hai mandato laggiù. Non lo capisco. Se volevi che lo aiutavo, perché
non mi hai dato le parole giuste? A lui gliele hai date. E a me?
Piange, in ginocchio.
NERO
Non
fa niente. Non fa niente. Anche se non mi parli mai più lo sai
che
mantengo la tua parola. Lo sai. Lo sai che sono capace.
Alza la testa
NERO
Va
bene? Va bene?
Fine.