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venerdì 27 aprile 2018

sunset limited Cormac McCarthy

 

 

 

 

 

 

 

f r a m m e n t o  d i  l e t t u r a

 

S u n s e t  L i m i t e d

  C o r m a c    M c C a r t h y

 

 

 

 

 

 

 

La scena si svolge in una stanza di un caseggiato

popolare in un quartiere nero di New York.

Nella stanza c'è un tavolo da quattro soldi con due sedie

di metallo e plastica. Il tavolo ha un cassetto.

Sul tavolo ci sono una Bibbia e un giornale.

Un paio di occhiali. Un taccuino e una matita. Su una

delle due sedie (quella di destra) è seduto un nero

sull'altra un bianco di mezza età.

 

BIANCO Non significa nulla. Niente di quello che succede significa qualcos'altro.

NERO Mmhm. No, eh ?

BIANCO No, infatti.

NERO E allora che significa?

BIANCO Non significa nulla. Capita di incontrare delle persone e capita che qualcuna di queste sia nei guai per un motivo o per l'altro, ma non significa che dobbiamo assumercene la responsabilità.

NERO Mm hm.

BIANCO E comunque, chi è sempre pronto a occuparsi dei perfetti sconosciuti molto spesso non si

occupa delle persone di cui dovrebbe occuparsi.

 

NERO Be', ci può anche essere un fondo di verità in quello che dici, non dico di no. Ma in questo caso specifico, sta' sicuro che io non sapevo proprio di che tipo di

persona mi dovevo occupare, o cosa fare quando la trovavo. In questo caso specifico, mi sono basato su una cosa sola.

 

NERO Cioè sul fatto che vedo un tizio lassù in piedi. Lo guardo e posso pure dire:

Mah, a prima vista non sembra mio fratello. Però sta lì. Forse è il caso che lo guardo meglio.

 

NERO Sembri uno a posto, professore. In realtà quello che non capisco è come hai fatto a metterti in un casino del genere.

 

NERO Quando hai deciso che oggi era il gran giorno? Cos'è, ha qualcosa di speciale?

BIANCO No. Be', guardi. Oggi è il mio compleanno. Ma che reputi la cosa speciale, proprio no.

NERO Allora buon compleanno, professore.

BIANCO Grazie. Magari i compleanni sono pericolosi. Come il Natale. Decorazioni sugli alberi, ghirlande sulle porte, e cadaveri che penzolano dai soffitti di tutta l'America.

NERO Mm. Il che non depone molto a favore del Natale, giusto?

BIANCO Il Natale non è più quello di una volta.

NERO Su questo ti do senz'altro ragione. Al cento per cento.

BIANCO Adesso devo andare.

Il nero si alza.

NERO Ok. Aspetta che prendo la giacca.

BIANCO La giacca?

NERO Sì.

BIANCO Dove va?

NERO Vengo con te.

BIANCO In che senso? Viene con me dove?

NERO Vengo con te nel posto dove stai andando.

BIANCO No che non viene.

NERO Sì invece. Come sarebbe? Tu puoi venire a casa mia e io non posso venire a casa tua?

BIANCO NO. Cioè, no, non è questo.

BIANCO Perché sta facendo tutto questo?

NERO IO? Io non ho nessuna scelta.

BIANCO Certo che ce l'ha.

NERO NO invece.

BIANCO Chi l'ha nominata mio angelo custode?

NERO Tu lo sai chi è stato. Non te l'ho mica chiesto io di saltarmi in braccio stamattina mentre aspettavo la metro.

BIANCO Non le sono saltato in braccio.

NERO Ah no?

BIANCO No.

NERO E allora come hai fatto ad arrivarci?

 

BIANCO Lei pensa davvero che in questa stanza ci sia Gesù?

NERO No. Non lo penso.

BIANCO Ah no?

NERO Lo so che c'è Gesù in questa stanza.

 

Il professore congiunge le

mani sul tavolo e china la

testa. Il nero prende l'altra

sedia e si risiede.

BIANCO Non mi pare proprio. Lei lo vede, Gesù?

NERO NO. Non lo vedo.

BIANCO Però ci parla.

NERO Ogni santo giorno.

BIANCO E lui parla con lei.

NERO Mi ha parlato. Sì.

BIANCO Ma lei lo sente? Sente

proprio la sua voce?

NERO No, non sento la sua voce. Non sento neanche la mia, se è per questo. A lui però l'ho sentito.

BIANCO Be', allora Gesù non potrebbe essere soltanto nella sua testa?

NERO Infatti è nella mia testa.

BIANCO Allora non capisco cos'è che sta cercando di dirmi.

NERO Lo so che non capisci, La prima cosa che devi tenere presente è che io, nella testa, non ho manco un pensiero originale. Se non ha dentro la scia del profumo della divinità, allora non mi interessa.

BIANCO La scia del profumo della divinità.

NERO Esatto. Che te ne pare?

BIANCO Non è male.

NERO Ti voglio fare una domanda.

BIANCO D'accordo.

NERO Tu l'hai mai letto questo libro?

BIANCO HO letto delle parti. L'ho letto qua e là.

NERO L'hai mai letto?

BIANCO No.

NERO Però di libri ne hai letti un

sacco.

BIANCO Sì.

BIANCO Non lo so. Due a settimana, forse. Cento all'anno. Per qualcosa come quarant'anni.

Restano seduti.

 

NERO Ma torniamo ai libri che hai

letto. Tu pensi di aver letto quattromila libri, o giù di lì.

BIANCO Probabilmente. Magari anche di più.

NERO Però questo qui non l'hai letto.

NERO Come mai?

BIANCO Non lo so.

NERO Per te qual è il libro migliore che hanno mai scritto?

BIANCO Non ne ho idea.

BIANCO Forse Guerra e pace.

NERO Ok. E credi che è un libro migliore di questo?

BIANCO Non lo so. Sono due tipi di libri diversi.

NERO Questo Guerra e pace. È un libro che qualcuno si è inventato, giusto?

BIANCO Be', sì.

NERO Quindi è per quello che è diverso dal mio libro?

BIANCO Veramente no.

NERO Mm. Nessuno dei due è vero.

BIANCO NO, in senso storico, no.

NERO E allora quale sarebbe un libro  vero?

BIANCO Magari un libro di storia. Decadenza e caduta dell'impero romano di Gibbon, per dire. Se non altro i fatti raccontati sarebbero fatti reali. Sarebbero cose veramente accadute.

 

NERO Mm hm. E secondo te quel libro lì è migliore di questo?

BIANCO Della Bibbia.

NERO Della Bibbia.

BIANCO Non lo so. Non so se si può fare un paragone.

NERO Stiamo parlando di due libri. Questo Decadenza e caduta è migliore di questo libro qui? Rispondi alla domanda.

BIANCO Temo di dover dire di no.

NERO È più vero ma non è migliore.

BIANCO Se vogliamo.

NERO Non è quello che vogliamo. È quello che hai detto.

BIANCO D'accordo.

 

Il nero riappoggia la Bibbia sul tavolo.

 

NERO Qui sulla copertina c'era una scritta che poi si è cancellata, diceva: Il più grande libro mai

scritto. Secondo te è vero?

BIANCO Può darsi.

NERO Tu leggi tanti bei libri.

BIANCO Ci provo, sì.

NERO Ma non hai letto il migliore di

tutti. Come mai?

BIANCO Devo andare.

NERO NO, non devi andare, professore. Resta qui a farmi compagnia.

BIANCO Lei ha paura che io torni alla stazione.

NERO Potresti. Resta qui con me, invece.

BIANCO E se le promettessi di non tornarci?

NERO Potresti tornarci lo stesso.

BIANCO Come mai non ha il telefono?

NERO Non mi serve.

BIANCO Dove stava, esattamente? Io non l'ho proprio vista.

NERO Vuoi dire quando hai fatto quel bel tuffo?

BIANCO Sì.

NERO Ero lì al binario.

BIANCO Al binario.

NERO Sì.

BIANCO Be', io non l'ho vista.

NERO Ero lì fermo al binario.

Pensavo ai fatti miei. Ed ecco che arrivi tu.

BIANCO Mi ero guardato intorno per essere sicuro che non ci fosse nessuno. Soprattutto bambini. E non c'era anima viva in giro.

NERO NO. Soltanto io.

BIANCO Be', non so davvero dove potesse essere.

NERO Mm. Hai proprio deciso di darmi il tormento con questa storia, eh, professore? Magari ero dietro un palo o che ne so.

BIANCO Non c'era nessun palo.

NERO Allora che mi vuoi dire? Pensi che un angelo sia stato mandato giù dal cielo all'ultimo secondo per salvarti da una brutta fine?

BIANCO No. Non penso questo.

NERO Una cosa del genere non è possibile.

BIANCO No. Infatti.

NERO Be', sei tu che l'hai insinuato.

BIANCO Io non ho insinuato niente del genere. Io non ho mai parlato di angeli. Negli angeli non ci credo neanche.

NERO E in che cosa credi?

BIANCO In un sacco di cose.

NERO Va bene.

BIANCO In che senso, va bene?

NERO Va bene, quali cose?

BIANCO Probabilmente non credo più in una serie di cose in cui credevo una volta, ma questo non significa che non creda più in niente.

NERO Be', fammi un esempio.

BIANCO Più che altro, credo nel valore delle cose.

NERO Nel valore delle cose.

BIANCO Sì.

NERO Ok. Di quali cose?

BIANCO Di un sacco di cose. Le cose

culturali, per esempio. I libri, la musica, l'arte. Cose di questo genere.

NERO Va bene.

BIANCO Queste sono le cose che per me hanno valore. Sono la base della civiltà. O quantomeno, un tempo avevano valore. Probabilmente oggi non ne hanno più così tanto.

NERO E cosa gli è successo, a quelle cose?

BIANCO La gente ha smesso di dar loro valore. Io ho smesso di dar loro

valore. Entro un certo limite. Non saprei neanche spiegarle bene

perché. Quel mondo è in gran parte scomparso. E fra poco lo sarà del tutto.

NERO Non so se riesco a seguirti, professore.

BIANCO Non c'è niente da seguire. Va bene così. Le cose che amavo un tempo erano molto fragili. Molto delicate. Ma io non lo sapevo. Pensavo che fossero indistruttibili. E mi sbagliavo.

NERO Ed è questo che ti ha spinto a buttarti giù dal binario. Non una questione personale.

BIANCO Ma è una questione personale. È proprio questo l'effetto dell'istruzione. Rende il mondo intero qualcosa di personale.

NERO Hm.

BIANCO Cosa, hm?

NERO Niente, stavo solo pensando che sono parole belle forti. Non mi viene in mente nessuna risposta, e magari la risposta non c'è per niente.

Ma comunque devo proprio chiedertelo: a che servono idee del genere se poi non riescono a farti

tenere i piedi incollati per terra quando arriva il Sunset Limited a centotrenta all'ora?

 

BIANCO Mi è stato chiesto se non mi sembrava strano il fatto di dover assistere alla morte di ogni cosa, e in effetti penso che sia strano eccome, ma questo non vuol dire che non stia succedendo.

Qualcuno deve pur essere presente.

NERO Mi stai dicendo che fra te e il Sunset Limited non c'è mai stato altro che questa roba culturale.

BIANCO Non è poco.

NERO Non credi in niente.

BIANCO Le cose in cui credevo non esistono più. Sarebbe stupido far finta del contrario. La civiltà

occidentale è andata definitivamente in fumo nelle ciminiere di Dachau, ma io ero troppo infatuato per accorgermene. Me ne accorgo adesso.

 

NERO Ce li hai degli amici?

BIANCO NO.

NERO Non ne hai manco uno?

BIANCO NO.

NERO Manco uno?

BIANCO No, di amici veri no.

NERO Be', parlami di quello lì.

BIANCO Quello lì quale?

NERO Quello che non è un amico vero.

BIANCO HO un amico all'università. Non un amico intimo. Pranziamo insieme di tanto in tanto.

NERO Ma questo è il massimo.

BIANCO In che senso?

NERO Quanto ad amicizie, questo è praticamente il massimo che hai.

BIANCO Sì.

NERO Mm. Be', se questo è il migliore amico che hai, direi che lo possiamo considerare il tuo migliore amico. No?

BIANCO Non lo so.

NERO Che cosa gli hai fatto?

BIANCO Che cosa gli ho fatto?

NERO Eh.

BIANCO Non gli ho fatto niente.

NERO Mm hm.

BIANCO Non gli ho fatto niente. Cosa le fa pensare che gli abbia fatto qualcosa?

NERO Non lo so. Gli hai fatto qualcosa?

BIANCO No.

NERO Però non gli hai lasciato un biglietto né niente. Quando hai deciso di prendere il treno.

BIANCO No.

NERO Al tuo migliore amico?

BIANCO Non è il mio migliore amico.

NERO Mi pareva che avevamo appena deciso che lo era.

BIANCO È lei che l'aveva appena deciso.

NERO Gli hai mai detto che ci stavi pensando?

BIANCO NO.

BIANCO Perché avrei dovuto?

NERO Non lo so. Magari perché è il tuo migliore amico?

BIANCO Gliel'ho detto. Non siamo tanto intimi.

NERO Non siete tanto intimi.

BIANCO No.

NERO È il tuo migliore amico solo che non siete tanto intimi.

BIANCO Se così vogliamo dire.

NERO Non al punto di starlo ad annoiare parlandogli di una inezia come la tua morte.

NERO Tu eri prigioniero da prima di venire qui. Anzi, eri un condannato a morte.  Tuo padre è morto?

BIANCO Sì.

NERO E di cosa?

BIANCO Di cancro.

NERO Di cancro. Quindi è stato male

per un bel pezzo.

BIANCO Sì, infatti.

NERO E tu lo andavi a trovare?

BIANCO No.

NERO Come mai?

BIANCO Non volevo.

NERO Be', e come mai non volevi?

BIANCO Non lo so. Non mi andava, punto e basta. Forse non volevo ricordarmelo in quello stato.

NERO Cazzate. Lui te lo chiedeva di andarci?

BIANCO NO.

NERO Ma tua madre sì.

BIANCO Forse sì. Non me lo ricordo.

NERO Su, professore. Tua madre te lo chiedeva.

BIANCO Ok. E vero.

NERO E tu cosa le rispondevi?

BIANCO Le dicevo che ci sarei andato.

NERO Ma non ci sei andato mai.

BIANCO No.

NERO Perché?

BIANCO È morto.

NERO Sì, ma non è per questo. Il tempo per andarlo a trovare l'hai avuto, però non l'hai mai fatto.

BIANCO Diciamo così.

NERO Hai aspettato finché non è morto.

BIANCO E va bene. Non sono andato a trovare mio padre.

NERO Tuo padre se ne sta steso sul letto a morire di cancro. Tua madre è seduta lì con lui. Gli tiene la mano. Lui sente male da tutte le parti. E ti chiedono di andarlo a trovare un'ultima volta prima che muore e tu gli dici no.

BIANCO Se la vuole mettere così.

NERO Be', tu come la metteresti?

BIANCO Non lo so.

NERO È COSÌ che è andata. O no?

BIANCO Immagino di sì.

NERO No, non immaginare. È andata così o no?

BIANCO Sì.

NERO Bene. Aspetta che vedo se trovo l'orario della metropolitana.

 

Apre il cassetto del tavolo e ci fruga dentro.

 

NERO Vediamo quando passa il prossimo treno.

BIANCO Non ci trovo niente da ridere.

NERO Menomale che dici così, professore. Perché non ci trovo niente da ridere manco io. È solo

che ogni minuto che passa mi meraviglio di più. Ma possibile che non ti vedi? Sei trasparente come il vetro.

E vedo anche la luce. Una luce buona. Una luce vera. Tu non la vedi?

BIANCO NO, non la vedo.

NERO Be', che Dio ti benedica, fratello. Che Dio ti benedica e t'assista. Perché la luce c'è.

 

Restano seduti.

 

BIANCO Quando è stato in prigione?

NERO Tanto tempo fa.

BIANCO Per che cosa?

NERO Omicidio.

BIANCO Davvero?

NERO E chi direbbe di essere stato dentro per omicidio se non fosse vero?

 

Ho un po' il chiodo fisso di chiamare le cose per quello che sono.

BIANCO È mai stato sposato?

NERO Sposato.

BIANCO Sì.

NERO (sottovoce) Oddio.

BIANCO Che c'è?

NERO (Scuote la testa e ride in silenzio. Si stringe il naso fra le dita, tenendo gli occhi chiusi). Oh, santo cielo.

BIANCO Ha figli?

NERO No, professore, non ho nessuno. Nella mia famiglia sono morti tutti. Avevo due ragazzi. Sono morti da anni. Ormai quasi tutti quelli che ho conosciuto sono morti, se è per questo. E la cosa dovrebbe darti da pensare. Potrei essere dannoso per la tua salute.

BIANCO È sempre stato in mezzo ai guai?

NERO Proprio così. Mi piaceva. Forse mi piace ancora. Mi sono fatto sette anni di carcere duro e fortuna che non me ne sono beccati molti di più. Ho fatto male a un sacco di gente.

BIANCO Però adesso non si mette nei guai.

NERO No. Ora sono passato dall'altra parte. Se vuoi aiutare chi è nei guai, devi andare dove stanno i guai. C'è poco da scegliere.

BIANCO E lei vuole aiutare chi è nei guai.

NERO Sì.

BIANCO E perché?

 

Il nero piega la testa da un lato e lo osserva.

 

NERO Non sei ancora pronto.

BIANCO Allora mi dia solo la risposta

più breve.

NERO È questa la risposta più breve.

NERO L'unica cosa che mi manca è la musica. Della televisione non me ne frega niente, ma la musica mi manca.

BIANCO Non le sembra un posto orrendo, questo?

NERO Orrendo?

BIANCO Sì.

NERO Cos'ha di orrendo?

BIANCO È orrendo. Ci si vive una vita orrenda.

NERO Una vita orrenda?

BIANCO Sì.

NERO Che cazzo, professore. Questa non è una vita orrenda. Ma che dici?

BIANCO Questo posto. È un posto orrendo. Pieno di gente orrenda.

NERO Oh santo cielo.

BIANCO Lo capirà anche lei che questa non è gente che vale la pena salvare. Anche se uno la potesse salvare. E non la si può salvare. Questo lo capirà anche lei.

NERO Non ho mai detto di no alle sfide.

NERO Ti è mai capitata una di quelle giornate dove succedono cose una più strana dell'altra tanto che alla fine del cerchio tutto torna normale? Che in un certo senso tutto va al suo posto?

Dico una di quelle giornate un po' così. Un po' magiche. Una di quelle giornate che tutto va a finire

bene.

NERO Pensavo che magari questo è solo un lungo periodo di miseria, per te. Fino a quando non ti metti in testa che il mondo va così, punto e basta.

BIANCO Il mondo va così.

NERO Già.

BIANCO E cioè come?

NERO Non lo so. A lunghi periodi di miseria. Il punto è che anche se magari ti sembra diverso però devi capire che non puoi vedre il sole splendere di notte, anche se riluce altrove.

BIANCO Se intende dire che questa per me è soltanto una giornata no, è ridicolo.

NERO Non penso che la tua è una giornata no, professore. Penso che è una vita no.

 

NERO Non sei pronto a tornare per strada, e lo sai.

BIANCO Devo.

NERO E io so che non hai niente di importante da fare.

BIANCO E come lo sa?

NERO Perché tu non dovresti manco più esserci qui.

BIANCO Sì, capisco cosa intende.

NERO Se non fosse per la grazia del Signore, tu non saresti qui.

A quanto pare ci tieni tanto a sentirti dire che la storia vera è questa. E allora ti dico che è

senz'altro un modo di vederla. Te lo devo concedere.

 

NERO Il punto è, professore, che io non ho la più pallida idea di che cosa passa per la testa a Nostro Signore. Non lo so perché mi ha parlato.

BIANCO Però l'ha ascoltato.

NERO Be', che alternativa avevo?

BIANCO Non lo so. Non ascoltare?

NERO E come si fa?

BIANCO Uno non ascolta, punto e basta.

 

NERO Cioè, secondo te ha visto uno caduto così in basso che di sicuro era pronto a dare una bella sterzata.

BIANCO Più o meno.

NERO E pensi che magari anch'io ti vedo come uno che è arrivato a quel punto.

BIANCO Può darsi.

NERO Be', ti seguo. Ti seguo. Solo che c'è un piccolo problema.

BIANCO E sarebbe?

NERO Io non sono Dio.

BIANCO Mi fa piacere sentirglielo dire.

NERO Anche per me è un bel sollievo.

BIANCO Un tempo pensava di essere Dio?

NERO NO, no. Non lo sapevo neanche, cos'ero. Ma pensavo che dipendeva tutto da me. E mica l'ho mai capito quanto pesava quel fardello, finché non me lo sono levato di dosso. Forse è stata quella la cosa più bella. Mettere tutto in mano a qualcun altro.

 

BIANCO Perché voialtri non riuscite proprio ad accettare che certa gente non voglia neanche credere in Dio.

NERO Io lo accetto.

BIANCO Ah sì?

NERO Sì. Cioè, credo che sia un dato di fatto. Me lo trovo davanti tutti i giorni. Mi conviene accettarlo.

BIANCO E allora perché non ci lasciate in pace?

NERO A farvi i fatti vostri.

BIANCO Esatto.

NERO A penzolare dai soffitti e via dicendo.

BIANCO Se è questo che vogliamo, sì.

NERO Perché lui ha detto di no. Sta scritto qui. (Tira su il libro).

 

Il professore scuote la testa.

NERO Mi sa che tu non vuoi essere felice.

 

BIANCO Felice?

NERO Sì. Felice è una brutta parola?

BIANCO Dio santo.

NERO Che c'è? Ho toccato un tasto

dolente? Cos'hai contro la felicità?

BIANCO È contraria alla condizione umana.

NERO Be'. È contraria alla tua condizione. Su questo devo darti ragione.

BIANCO La felicità. È ridicolo!

NERO Cioè, non esiste?

BIANCO NO.

NERO Per nessuno?

BIANCO NO.

NERO Mm. E come ci siamo finiti in un casino del genere?

BIANCO Ci siamo nati, in un casino del genere. La sofferenza e il destino umano sono la stessa cosa. L'una è la descrizione dell'altro.

NERO Qui non stiamo parlando di sofferenza. Parliamo di felicità.

BIANCO Be', non si può essere felici se si soffre.

NERO Perché no?

BIANCO Quel che dice è assurdo.

 

Il nero si butta all'indietro sulla sedia, stringendosi il petto.

 

NERO Il punto, professore, è che se nella tua vita non ci fosse la sofferenza, come faresti a capire

quando invece sei felice? Felice rispetto a cosa?

BIANCO Non è che ha qualcosa da bere, qui, vero?

 

BIANCO È stata una giornata difficile. Deduco che lei è astemio.

NERO Infatti. Ho smesso e basta. Ho avuto tanti amici che bevevano. Anzi, bevevano quasi tutti. E quasi tutti sono morti, anche.

BIANCO Per colpa del bere.

NERO Mah. Per colpa del bere o per ragioni che ci vanno molto vicino.

Un mio amico, Da ubriaco, secondo te dove stava andando?

BIANCO Non lo so. Dove stava andando?

NERO A cercarsi dell'altro whiskey.

BIANCO Immagino che questa storia abbia una morale.

NERO È solo una storia che parla di quello che uno vuole e di quello che uno ottiene. Di sofferenza e felicità.

Ma il punto, ovviamente, è che la paura più grossa dell'ubriaco non è quella di morire per colpa dell'alcol, cosa che tanto gli capiterà. È restare a corto di alcol prima che gli succede.

 

NERO Ma se dai un bicchiere pieno a un ubriaco e intanto gli dici che non è quello che vuole davvero, secondo te lui cosa ti risponde?

BIANCO Penso di potermelo immaginare, cosa mi risponde.

NERO Certo. Eppure avevi ragione tu.

BIANCO Dicendogli che non è quello che vuole davvero.

NERO Esatto. Perché quello che vuole davvero non lo può avere. Oppure è convinto che non lo può avere. E quindi si ingozza di quello che non vuole davvero.

BIANCO E invece cos'è che l'ubriaco vuole davvero?

NERO Avanti, lo sai anche da solo.

BIANCO NO, non lo so.

NERO Vuole quello che vogliono tutti.

BIANCO E cioè?

NERO Essere amato da Dio.

BIANCO Io non voglio essere amato da Dio.

NERO Ecco, perfetto. Lo vedi che sei andato subito al punto? Neanche l'ubriaco. Secondo lui, almeno. L'ubriaco vuole solo un bicchiere di whiskey.

BIANCO Io non voglio neanche un bicchiere di whiskey.

NERO Però mi pare che me l'hai appena chiesto.

BIANCO Intendo sul piano generale.

NERO Non stiamo parlando di piani generali. Parliamo di un bicchiere di whiskey.

BIANCO IO non ho nessun problema con l'alcol.

NERO Be', però qualche problema ce l'hai.

BIANCO Di qualunque specie sia il problema che ho, stento a credere che si potrebbe risolvere bevendoci su.

NERO Mm. Mi piace, messa così. E allora come si potrebbe risolvere?

BIANCO Credo che lo sappia da sé come si potrebbe risolvere.

NERO Con il Sunset Limited.

BIANCO Esatto.

NERO Ed è questo che vuoi.

BIANCO È questo che voglio. Sì.

NERO E un bicchierone di whiskey bello grosso, professore.

BIANCO Che non voglio davvero.

NERO Che non vuoi davvero. Infatti.

BIANCO Be'. Io invece penso proprio di volerlo.

NERO Ma certo, altrimenti non saremmo seduti qui.

BIANCO Secondo me lei non capisce che per la gente come me il desiderio di Dio non è che il segno di una mancanza in chi lo prova.

NERO Quello che manca a quella gente è appunto Dio. Non mi ci è voluto granché a

capire che il capitolo Dio era l'unico che valeva qualcosa.

 

BIANCO Be', guardi, mi dispiace, ma per me tutta questa storia di Dio è una gran cazzata.

 

Il nero si porta una mano al petto e si appoggia all'indietro

 

NERO Oh Signore abbi misericordia oh Gesù salvaci. Il professore ci ha bestemmiato addosso. Adesso non possiamo più andare in paradiso. Chiude gli occhi e scuote la testa, ridendo in silenzio.

 

BIANCO Non la considera davvero una brutta cosa da dire, eh?

NERO Oh, Signore. No, professore. Io no. Ma tu sì, invece.

BIANCO NO, per niente. È solo un dato di fatto.

NERO No, non è solo un dato di fatto. È il dato di fatto più grosso, nel tuo caso. In pratica è l'unico dato di fatto.

BIANCO Eppure non mi pare che le sembri una cosa tanto tremenda.

NERO Be', so che si può guarire. Perciò tanto tremenda non è.

NERO Mettiamo che uno ti dice che non esisti. E tu gli stai seduto proprio davanti mentre lo dice. Mica la cosa ti farebbe incazzare davvero, no?

BIANCO No. Proverei solo pena per lui.

NERO Ecco, appunto. E magari vedresti anche se puoi farlo curare.

Se Dio è Dio allora può parlare al cuore delle persone in qualunque momento, e

soprattutto che se ha parlato a me – e a me ha parlato eccome - può parlare a chiunque.

 

NERO Tu non hai idea del casino in cui stai, vero?

BIANCO Non capisco cosa intende.

NERO LO SO che non capisci.

BIANCO Vorrei solo sistemare la questione in qualche modo.

NERO Non è con me che devi sistemare la questione.

 

NERO Credere non è come non credere. Uno che crede alla fine arriva alla fonte della fede e non

deve più cercare altro. Non c'è un altro. Ma chi non crede ha un problema. Si è messo in testa di dimostrare, assimilare e sopportare le verità del mondo da solo, ma ogni volta che becca una cosa falsa ce ne trova sotto altre due da spiegare.

Il problema di trovare una spiegazione di cosa uno vuol dire quando dice realtà. E tocca giudicare tutto quanto sotto quella luce. Sempre che poi sia una luce.

Pure te stesso. Quella domanda lì vale per tutti. E allora che ne dici, professore? Tu esisti davvero?

BIANCO Questa storia non la bevo.

NERO Non fa niente. Sta in giro da un sacco di tempo, e vedrai che ci resta per parecchio tempo ancora.

NERO Io la gente non la vedo come te. Penso che di solito, in partenza, la gente è buona.

Secondo me il male è qualcosa che ci tiriamo addosso noi, da soli. Soprattutto desiderando quello che non ci spetta.

 

NERO Non sono uno che dubita. Però sono uno che fa domande.

BIANCO E che differenza c'è?

NERO Be', secondo me chi fa domande vuole la verità. Mentre chi dubita vuole sentirsi dire che la

verità non esiste.

BIANCO (indicando la Bibbia) Non pensa che si debba credere in tutto quello che c'è scritto qui dentro, per essere salvati?

NERO NO. Non credo nemmeno che bisogna per forza leggerlo, questo libro. Magari non c'è manco bisogno di sapere che esiste. Secondo me tutta la verità che sta scritta in queste

pagine è scritta anche dentro il cuore delle persone, e ci è stata scritta tanto tempo fa e ci resterà scritta ancora per un bel pezzo.

NERO Questo libro è una guida per gli ignoranti e quelli che stanno male dentro. Un uomo a

posto non ne avrebbe neanche bisogno. E chiaramente se ti metti a leggere questo libro scopri che si parla molto di più della via sbagliata che della retta via. E come mai?

BIANCO Non lo so. Come mai?

NERO Lo vorrei sentire da te.

BIANCO Ci dovrei pensare.

NERO Ok.

 

Silenzio.

 

NERO Ci sono due modi di prendere quello che hai detto, ma io voglio prenderlo nel modo buono.

Sono fatto così. Ed è grazie a quello che posso vivere nel mio mondo invece che nel tuo.

 

BIANCO Che cosa le fa pensare che il mio sia così negativo?

NERO Ah, non lo so se è negativo. So solo che dura poco.

BIANCO Penso che la risposta alla sua domanda sia che la dialettica del sermone presuppone sempre un fondamento di male.

NERO Ora. Restando fra noi, qui, in privato. Che cos'è che hai appena detto?

BIANCO Rispondevo alla sua domanda. La Bibbia è piena di storie che devono servire da

ammonimento. Anzi, ne è piena tutta la letteratura, se è per questo. Ci dicono di stare attenti. Attenti a cosa? A non prendere la strada sbagliata. Il sentiero sbagliato.

Quante ne esistono, di strade sbagliate? Un numero infinito. E di strade giuste? Una sola. Da qui lo squilibrio di cui stava parlando.

 

NERO Non ero manco sicuro che lo eri davvero un professore, finché non te ne sei uscito con questa roba qua.

Hai tutta la mia ammirazione.

Siamo fra amici. Devi smetterla di preoccuparti per tutto.

BIANCO Forse è più facile a dirsi che a farsi.

NERO Sì, forse sì. Ma qui stiamo solo parlando. Solo parlando.

.

BIANCO E poi, che altro mi dice? Ha qualche altra eresia?

NERO Già. Non avrei dovuto dirti quello che ti ho detto.

BIANCO Perché no?

NERO Te ne stai seduto qui al mio tavolo, sordo al Signore come gli angeli caduti, e aspetti che ti tiro fuori qualche altra eresia da abbracciare e tenere stretta stretta per far da boa alla tua miscredenza, e io non lo voglio fare. Tutto qui.

 

BIANCO Quanto dovrei rimanere qui prima di potermene andare?

 

NERO È un po' difficile da stabilire. Direi che il modo migliore di metterla è che dovresti restare qui fino a che ti passa la voglia di andartene.

 

Il bianco si passa una mano sulla testa e poi se la tiene appoggiata per un po ' sulla nuca, con la testa bassa e gli occhi chiusi. Rialza lo sguardo.

Il nero tira su la Bibbia dal tavolo e ce la riappoggia.

 

BIANCO Perché non se ne va da qualche parte dove potrebbe fare del bene?

NERO Invece di stare in un posto dove del bene c'è bisogno.

 

NERO La religione è per i vivi. Ecco perché siamo responsabili dei nostri fratelli.

Perché quando smettono di respirare, non li possiamo più aiutare. Da quel momento in poi,

sono nelle mani di qualcun altro. Quindi bisogna che gli stiamo dietro adesso. A volte bisogna perfino tenere d'occhio l'orario della metropolitana che vogliono prendere.

BIANCO Lei pensa di essere il guardiano di suo fratello.

NERO Non credo che pensare sia la parola giusta.

BIANCO E Gesù è parte dell'impresa.

NERO Se non ti dispiace.

BIANCO E a Gesù interessa venire qui, e salvare quello che tutti sanno che è insalvabile. Ma perché lo dovrebbe fare?  Perché dovrebbe venire qui? Per lui che differenza c'è fra un edificio che è moralmente e spiritualmente deserto, e un edificio che è deserto e basta?

NERO Vedo che sei un teologo e io non me n'ero manco accorto.

 

BIANCO Lei è teatrale,non è sincero. Non sta parlando sul serio. C'è anche una certa dose di cinismo.

NERO Mm. Tu non credi che sto dicendo sul serio.

 

NERO Mettiamo che ti dico che se sei capace di lasciar andare il fratello che stai strozzando con le tue mani, ti guadagni la vita eterna.

BIANCO Non esiste la vita eterna. Moriamo tutti.

NERO Lui non ha detto questo. Lui ha detto che si poteva avere la vita eterna. La vita. Averla oggi. Tenerla in mano. E poterla vedere. Emana una luce. Ha anche un certo peso. Non tanto. Ed è calda a toccarla. Appena appena. Ed è eterna. E tu la puoi avere. Adesso. Oggi. Solo che tu non la vuoi. Non la vuoi perché per ottenerla devi togliere le mani di dosso a tuo fratello. Anzi, devi prenderlo e abbracciarlo forte, senza stare a guardare il colore della pelle.

E perfino se lui per primo non vuole farsi abbracciare. E perché non lo vuoi fare? Perché lui non se lo merita. E su questo non si discute. Lui non se lo merita.  Tu non lo vuoi fare perché non è giusto. Dico bene?

 

Silenzio.

 

NERO Dico bene?

BIANCO Io non ragiono secondo questi parametri.

NERO LO SO. Rispondi alla domanda.

BIANCO Ammetto che c'è del vero in quello che dice.

NERO Ma questo è il massimo che mi concedi.

BIANCO Sì.

NERO Ok. Va bene così. Mi accontento. Anche così poco è già molto.

BIANCO Devo proprio andare.

NERO No, rimani. Solo un altro pochino. Possiamo parlare di qualcos'altro.

 

NERO Un caffè?

BIANCO Va bene. Ma poi devo andare.

NERO (alzandosi) Va bene. Lui ha detto va bene.

 

Riempie una teiera di acqua del rubinetto e la versa dentro la macchinetta per il caffè.

 

NERO Sai, normalmente non sarei così maleducato. Una persona viene a casa mia, si siede alla mia tavola e io non gli offro niente? Ma con te mi sa che devo seguire una strategia.

Giocare bene le mie carte. Altrimenti tu prendi e mi scompari nella notte.

 

BIANCO Non è notte.

NERO Dipende da che tipo di notte stiamo parlando.

Torna al tavolo e si siede.

 

NERO Ti voglio fare una domanda personale, sarò gentile.

BIANCO Allora l'ascolto.

NERO Secondo te, cos'hai di sbagliato, per esserti ritrovato come unica alternativa il Sunset Limited?

BIANCO Non ho niente di sbagliato, secondo me. Penso di aver raggiunto

il punto in cui si è costretti a guardare in faccia la verità, tutto qui.

Il fatto che sia diverso non vuol dire che sia pazzo.

NERO Diverso da chi?

BIANCO Diverso da chiunque altro.

NERO E che mi dici di tutti quegli altri tizi che tentano di farla finita?

NERO Be', forse tu sei uguale a quelli lì. Forse sono quelli i tuoi simili, per

natura. È solo che fra voi non vi frequentate un granché.

BIANCO No, non credo.

NERO Non credi.

NERO E gli altri professori? Anche con quelli, niente affinità?

BIANCO Per carità di Dio.

NERO Lo prendo per un no.

BIANCO Io detesto loro e loro detestano me.

 

NERO E come mai li detesti questi altri professori?

BIANCO LO SO che cosa sta pensando.

NERO Cosa sto pensando?

BIANCO Pensa che li detesto perché sono simili a me e io detesto me stesso.

NERO (appoggiandosi all'indietro sulla sedia) Professore. Se avevo il tuo cervello chissà a

quest'ora dov'ero arrivato.

Ti voglio chiedere una cosa.

BIANCO Avanti.

NERO Prendi qualche tipo di medicina tu?

BIANCO No.

NERO Non esiste nessuna medicina per i pellegrini che aspettano di prendere quel treno?

BIANCO Per la depressione con tendenze suicide.

NERO Sì.

BIANCO Sì. Esistono. Le ho provate.

NERO E cos'è successo?

BIANCO Non è successo niente.

NERO Sì, lo so. Ma per la maggior parte della gente queste medicine funzionano?

BIANCO Sì. In genere sì.

NERO E invece per te no.

BIANCO NO, per me no.

NERO (alzandosi) E tu come te lo spieghi?

BIANCO Non lo so. Come me lo dovrei spiegare?

 

BIANCO Non sono membro di alcuna opinione pubblica. Non ho mai voluto esserlo e mai lo sono stato.

 

NERO Be', a volte le persone non sanno quello che vogliono fino a quando non lo ottengono.

BIANCO Può darsi. Ma a mio parere quello che non vogliono lo sanno.

NERO Io cerco di basarmi su quello che vedo. Nelle cose più semplici c'è dentro

più di quello che uno potrà mai capire.

 

Un gruppo di persone che una certa mattina aspettano la metropolitana al binario. Per andare

al lavoro. Una scena vista cento volte. Mille, forse. È solo il binario di una stazione della metro. Non c'è molto altro da dire. Ma c'è uno dei pendolari che aspettano sul bordo del binario che magari per quello è tutta un'altra cosa. Può addirittura essere il bordo del mondo. Il bordo

dell'universo. Quello lì ha davanti agli occhi la fine di tutti i giorni futuri e tira una tenda su tutti i giorni passati. E allora lui è un tipo di pendolare diverso. È lontano mille miglia dai normali passeggeri di tutti i giorni. Non ha niente a che vedere con quelli. Allora. Ho ragione o no?

BIANCO Non lo so.

NERO Lo so che non lo sai. Mannaggia a te. Lo so.

Bevono il caffè.

 

NERO Tu prendi la metro tutti i giorni, professore?

BIANCO Sì.

NERO E cosa ne pensi di quella gente?

BIANCO Della gente in metropolitana?

NERO Della gente in metropolitana.

BIANCO Cerco di non pensarci affatto.

NERO Hai mai parlato con qualche passeggero?

 

NERO Sì.

BIANCO E di che?

NERO Di qualunque cosa.

BIANCO No.

 

NERO E certe volte li maledici?

BIANCO E perché dovrei?

NERO Non lo so. Ma lo fai?

BIANCO No. Certo che no.

NERO Magari a voce bassissima. O mentalmente. Fra te e te.

 

BIANCO È possibile.Con una certa frequenza. Probabilmente.

NERO Magari anche cinque volte al giorno?

BIANCO Probabilmente sì.

 

NERO Duemila pensieri negativi in un anno. Non voglio tirare a indovinare la tua età, ma teniamoci bassi e diciamo che fai il pendolare da vent'anni: così ci ritroviamo con

quarantamila imprecazioni inflitte a gente che nemmeno conosci.

BIANCO Dove vuole andare a parare?

NERO Mi chiedevo soltanto se ci avevi mai pensato. Se questo può magari c'entrare qualcosa con il fatto che ti sei ridotto così.

BIANCO È solo un sintomo di problematiche più generali. La gente non mi piace.

NERO Però non faresti del male a nessuno.

BIANCO No. Certo che no.

NERO Sei sicuro?

BIANCO Certo che sono sicuro. Perché dovrei fare del male alla gente?

NERO Non lo so. Perché dovresti fare del male a te?

BIANCO Non è la stessa cosa.

NERO Sei proprio sicuro?

BIANCO Io non sono loro e loro non sono me. Credo di saperla, la differenza.

NERO Mm.

 

NERO Io però un boccone me lo mangio, e secondo me te lo mangi pure tu.

 

NERO Se mangi con qualcuno, passi subito a un livello più alto di amicizia. Ho sentito da qualche parte che questa cosa vale in tutto il mondo.

 

NERO Secondo me è quello in cui credi che ti sta portando sulla cattiva strada, non quello in cui non credi. Ti faccio una domanda.

 

NERO Tu ci pensi mai a Gesù? Anzi, bisogna che credi a quello che senti. Il punto

dove andiamo a parare qui - dato che me l'hai chiesto - è che non ci sono gli ebrei. Non ci sono i bianchi. Non ci sono i neri. La gente di colore. Non c'è niente di tutto questo. In fondo in fondo alla miniera, dove sta l'oro, non c'è niente di tutto questo. C'è solo la pura e semplice unità che risolve ogni caotica frammentarietà. Quella cosa eterna. Che secondo te non esiste.

L’ umana integrità che fa stare la gente coi piedi fermi per terra quando passa il

Sunset Limited. Anche quando pensano che gli piacerebbe prenderlo. È sempre la stessa cosa. Ed è una cosa sola. Solo una.

 

BIANCO Ossia Gesù.

 

NERO Ecco, qui devo pensarci un attimo prima di rispondere. Ma sì, un'ultima eresia non ti ammazza. Tanto ormai hai fatto il pieno.

Allora, io la metterei così. Direi che la cosa di cui stiamo parlando è sì

Gesù, ma Gesù inteso come quell'oro in fondo alla miniera. Lui non poteva scendere sulla terra e

prendere la forma di un uomo se quella forma non era fatta apposta per ospitarlo. E se dico che non c'è verso che Gesù sia un uomo senza che un uomo sia Gesù, mi sa che la sparo grossa l'eresia. Ma pazienza.

Non è mai grossa come dire che un uomo non è tanto diverso da un sasso; perché secondo me, in pratica, è così che la vedi tu.

 

BIANCO Non la vedo così. Io credo nell'egemonia dell'intelletto.

NERO Che sta per?

BIANCO L'egemonia? Deriva dal greco per guida. Significa quello che si mette a guida di ogni altra cosa.

NERO E sarebbe l'intelletto.

BIANCO Esatto.

NERO E che mi dici dell' egemonia del Sunset Limited?

 

Il nero si alza e va ai fornelli. Prende dei piatti dagli armadietti, rimescola il contenuto dei tegami e lo versa nei piatti. Prende una forma di pane bianco, ne taglia quattro fette e le mette su un piatto, poi lo porta a tavola.

 

Il nero porta a tavola anche gli altri due piatti e si risiede. Guarda il professore.

 

NERO Tu ti vedi come uno che fa domande, professore. E di questo io un po' dubito. Ma mettiamo pure, però la ricerca della tua vita è la tua ricerca. Cammini su una strada che ti sei tracciato tu. E potrebbe bastare già solo questo come motivo per restarci, su. Finché resti su quella

strada, non ti puoi perdere.

 

BIANCO Non so se ho capito cosa intende.

NERO Be', professore, del fatto che non mi capisci quando parlo io dubito un bel po'.

 

Adesso recito la preghiera.

Il nero appoggia le mani sul

tavolo ai due lati del piatto e

china la testa.

 

NERO

Signore ti ringraziamo per

questo cibo e ti chiediamo di non

farci mai dimenticare i tanti doni che

abbiamo ricevuto dalle tue mani. Ti

ringraziamo oggi per averci

restituito la vita del professore e ti

chiediamo di continuare a

proteggerlo, perché abbiamo

bisogno di lui. (Pausa). Non so bene

perché, ma abbiamo bisogno di lui.

Amen.

 

Il nero alza gli occhi. Sorride

al professore.

 

NERO I poveri non buttano mai via niente.

Allora quand'è che si fanno queste innovazioni?

BIANCO Quando uno non ha quello che vuole.

NERO Bravo, di questo passo ti becchi un dieci e lode. E chi è che le fa, le innovazioni? Chi è che non ha quello che vuole?

BIANCO I poveri.

NERO Quanto lo adoro quest'uomo !

 

BIANCO Qual è la cosa peggiore che abbia mai fatto?

NERO Non te lo dico.

BIANCO Perché no?

BIANCO Dev'essere una cosa parecchio brutta.

NERO È parecchio brutta, sì. Ecco perché non te la dico.

BIANCO Adesso ho paura di chiedere.

NERO Non è vero.

BIANCO L'ha mai raccontata a nessuno?

NERO Eh sì. Non riuscivo a togliermela dalla testa.

 

NERO Eh sì. Non riuscivo a togliermela dalla testa. L'anima sarà anche muta, ma il servo dell'anima la voce ce l'ha sempre, e ce l'ha per un motivo preciso. La vita del

padrone dipende dal servo, e questo qui è un padrone che va mantenuto bene. Va mantenuto bene.

BIANCO A chi l'ha raccontata?

NERO L'ho raccontata a un uomo di Dio che era mio amico.

BIANCO E lui che ha detto?

NERO Non ha detto a.

BIANCO Ma lei non è curioso di sapere qual è la cosa peggiore che ho fatto io.

NERO Sì che sono curioso.

BIANCO Però non me la vuole

chiedere.

NERO Non c'è bisogno.

BIANCO Perché?

NERO Perché ero lì e l'ho vista.

 

BIANCO Lei vede il mondo in bianco e nero.

NERO Perché è in bianco e nero.

BIANCO Immagino che così sia più facile da capire.

NERO Non ci crederesti a quanto poco tempo passo a cercare di capire il mondo.

BIANCO Lei cerca di capire Dio.

NERO NO. Cerco solo di capire cosa vuole da me.

BIANCO E altro non le serve.

NERO Se a uno serve qualcos'altro a parte Dio, allora è in un mare di guai. E se stai dicendo che il mio modo di vedere il mondo è ristretto, be', non posso darti torto. Certo, potrei farti notare che non sono io quello che se ne stava al binario a riscaldare i muscoli per il gran salto.

 

NERO Tante cose vanno al di là della mia comprensione. Quello ce l'ho chiaro. E te lo ripeto: se una cosa non sta dentro questo libro, allora c'è quasi da scommetterci che non la so.

Prima di cominciare a leggere la Bibbia, anche io ero tutto preso da quella storia dell'egemonia.

 

Ero abbastanza cretino, ma non tanto cretino da pensare che quello che non mi aveva portato da

nessuna parte in quarant'anni all'improvviso mi poteva portare da qualche parte. Cretino sì, ma non fino a quel punto.

 

L a   r i s p o s t a   è   l a   d o m a n d a

 

NERO Ho visto cosa si poteva chiedere, e ho deciso di chiedere. Tutto qui. Ed è stata dura.

Non ti dico di no, professore, è stata dura. Sperimentai la morte in vita.

Ero steso lì, un taglio unico, incatenato a un letto di ospedale, e piangevo da quanto mi faceva male, e pensavo che pure se sopravvivevo poi quelli mi ammazzavano, e provavo e riprovavo a parlarci e, niente, dopo un po' ho smesso.

Allora via tutti gli altri pensieri. E alla fine l'ho detto e basta; ho detto: Ti prego aiutami. E lui mi ha aiutato.

 

BIANCO In altre parole lei arriva al capolinea, ammette la sconfitta, è ridotto alla disperazione e, mentre versa in quello stato, si aggrappa a questo qualcosa non meglio specificato, che non ha sostanza né senso, e lo tiene stretto e non lo lascia andare per nessuna ragione al mondo.

 

NERO Mah, si potrebbe anche dire così.

BIANCO È una cosa priva di senso.

NERO Be', mi pare che prima, mentre parlavamo, tu hai detto che in pratica non c'è una cosa che è una che ha senso.

 

BIANCO È così infatti. A livello generale. Ma ciò di cui mi sta parlando ora non è una visione del mondo. È la visione di una cosa particolare. E a me pare insensata.

NERO Metti che Gesù ti parlasse, tu che fai?

BIANCO Perché? Pensa che mi potrebbe parlare?

NERO No, non credo. Ma io che ne so.

BIANCO Non sono abbastanza virtuoso.

NERO No, professore. Non c'entra niente. Non si tratta di essere virtuosi. Si tratta di tacere e non pregiudicare.

L'esperienza mi porta a credere che lui parla a quelli che lo ascoltano. E non c'entra un accidente

se sono virtuosi o no.

BIANCO Be', se dovessi sentire Dio che mi parla, la autorizzo a prendermi e portarmi direttamente all'ospedale psichiatrico. Come ha lasciato intendere prima.

NERO E se quello che ti dice ha un senso?

BIANCO Non farebbe alcuna differenza. La pazzia è pazzia.

NERO Non fa nessuna differenza se ha un senso.

BIANCO NO.

NERO Mm. Be', questo è il caso di egemonia più serio che ho mai sentito.

BIANCO Sa, io sono sempre andato per la mia strada. Ich kann nicht anders.

NERO E questa che roba è?

BIANCO È tedesco.

NERO Tu parli tedesco?

BIANCO Non proprio. Solo un

pochino. È una citazione.

NERO Ma ai tedeschi non gli ha fatto tanto bene, eh?

BIANCO Non saprei. I tedeschi hanno dato grandi contributi alla civiltà.

(Pausa). Prima di Hitler.

NERO E poi come contributo ci hanno rifilato lui.

BIANCO Se vuole.

 

 

BIANCO Mi par di capire che secondo lei la cultura tende ad accrescere la sofferenza umana. Che più cose uno sa, più è probabile che sia infelice.

NERO Come nel caso di qualcuno che conosciamo.

 

NERO Ma non mi sembra proprio che ho detto questo. Anzi, mi sa che forse l'hai detto tu.

BIANCO IO non l'ho mai detto.

NERO Mm. Ma lo pensi?

BIANCO NO.

NERO NO?

BIANCO Non lo so. Magari è così.

NERO Be', ma perché? Non torna mica tanto, no?

BIANCO È la prima cosa che si racconta in quel libro lì. Il Giardino dell'Eden. La conoscenza che

distrugge lo spirito. Che distrugge il bene.

NERO Sbaglio o non l'avevi letto questo libro?

BIANCO Quella storia la conoscono tutti. Dev'essere la storia più famosa che c'è lì dentro.

NERO Be', insomma, secondo te perché?

BIANCO Immagino che dal punto di

vista di Dio la conoscenza sia vanità.

 

NERO Professore. Ma dov'eri quando avevo bisogno di te?

BIANCO Farà meglio a stare attento. Lo vede dove mi hanno portato certe idee.

NERO Lo vedo sì. È proprio di questo che stiamo parlando.

BIANCO Il quadro più pessimistico è sempre quello giusto. Quando uno legge la storia del mondo, legge una saga fatta di stragi, avidità e follia la cui gravità è impossibile da ignorare. Eppure immaginiamo sempre che il futuro in qualche modo sarà diverso. Non so come

facciamo a essere ancora qui, ma con ogni probabilità non ci resteremo per molto.

NERO Sono parole belle forti, professore. È questo che ti dice il cuore?

BIANCO Sì.

NERO Be', io certi pensieri li posso capire.

BIANCO Davvero?

NERO Sì, davvero.

BIANCO Mi sorprende. E dunque, ci rifletterà su?

NERO Ci ho già riflettuto. Ci ho riflettuto per un bel pezzo. Non così bene come li hai messi tu. Ma quasi.

 

BIANCO E a quali conclusioni è arrivato?

NERO A nessuna conclusione. Ci sto ancora riflettendo.

BIANCO Ah. Be', io no.

NERO Le cose possono cambiare.

BIANCO No, invece.

NERO Magari ti sbagli.

BIANCO Non credo proprio.

NERO Non è che ci sei tanto abituato.

BIANCO A cosa?

NERO A sbagliare.

BIANCO Quando sbaglio lo ammetto.

 

NERO IO non credo.

BIANCO Be', ha diritto alla sua opinione.

 

Il nero si appoggia all'indietro sullo schienale e osserva il professore. Si allunga a prendere il giornale dal tavolo, si risiede comodo e si sistema gli occhiali.

 

NERO Vediamo un po'. Articolo a pagina tre.

Ripiega il giornale con gran cura.

NERO Sì. Ecco qui.

 

Gli amici riferiscono che l'uomo aveva ignorato tutti i loro consigli e aveva

dichiarato di voler seguire la propria strada.

Un confidente intimo ha dichiarato (alza gli occhi),

“Con Lui non ci si poteva proprio parlare.”

Frattanto, i testimoni sporchi di sangue alla stazione

sulla Centocinquantacinquesima...

 

continua a pagina quattro.

 

Si umetta il pollice e gira platealmente la pagina,

poi ripiega un'altra volta il giornale.

 

... intervistati sul luogo dell'accaduto, hanno tutti riferito che

le ultime parole dell'uomo, mentre si lanciava sotto la metropolitana in

arrivo, sono state:

 

Ho ragione io.

 

Mette giù il giornale, si risistema gli occhiali e lancia un'occhiata al professore al di sopra delle lenti.

 

BIANCO Molto spiritoso.

 

Il nero si toglie gli occhiali, china la testa, si stringe fra le dita l'attaccatura del naso e scuote la testa.

 

NERO Ah, professore. Mm. Tu sì che sei fuori dal comune.

BIANCO Sono contento che lei mi trovi interessante.

 

BIANCO IO non mi sento speciale.

NERO NO, eh?

BIANCO No.

NERO Non ti pare che forse quegli altri pendolari li guardi un po' dall'alto in basso?

BIANCO Gli altri pendolari li vedo sprofondati nello stesso abisso in cui mi trovo io. Se loro lo giudicano diversamente, non so come questo possa fare di me una persona speciale.

 

NERO Mm.

Quegli altri che aspettano il Sunset, hai presente? Mi viene da pensare

che forse anche loro hanno qualcosina di speciale. Magari loro sono in un gravoso abisso profondo e buio.

BIANCO E allora?

NERO E allora perché non possono essere tuoi fratelli nella disperazione.

Non era che la sfortuna non viaggia mai sola?

 

 

NERO Secondo me è che pensi che i tuoi motivi siano meglio dei loro. Cioè, il loro

motivo è che non gli piace la vita, ma il tuo dice pure che cos'è che non ti piace, e perché. Tu hai motivi più intelligenti. Più eleganti.

BIANCO Mi sta prendendo in giro?

NERO No.

 

NERO Non penso questo. Non c'è dubbio che uno può anche morirci di tutto l’abominio che provi. Ma secondo me qui non si tratta di questo.

BIANCO E allora di cosa?

NERO Tu hai tutti questi motivi eleganti e di gran classe per prendere il Limited, mentre quegli altri poveracci forse lo vogliono prendere solo perché si sentono male. Anzi, può pure darsi che non sei poi così tanto infelice, tu.

 

BIANCO Lei pensa che la mia cultura mi stia portando al suicidio.

NERO Be', no. La sto solo buttando lì,

la domanda. Aspetta un attimo. Prima di rispondere.

 

Prende il taccuino e si mette a scrivere con grande impegno,

la lingua stretta all'angolodella bocca, una smorfia sul viso.

Tutta scena per attirare l'attenzione del professore .

Lo guarda di traverso e gli sorride.

Strappa la pagina, la ripiega e se la mette nel taschino.

 

BIANCO È la cosa più ridicola che abbia mai sentito.

 

Il nero si toglie il pezzo di carta ripiegato dal taschino e glielo porge.

Il professore lo apre e lo legge a voce alta.

 

BIANCO È la cosa più ridicola che abbia mai sentito. Molto acuto. Qual è il punto?

 

NERO Il punto non cambia. Il punto è sempre lo stesso punto. Te l'ho detto

prima e continuo a cercare dei modi per dirtelo di nuovo. La luce è tutto intorno a te, sennonché tu non vedi nient'altro che ombra. E l'ombra è la tua. Sei tu che la fai.

 

BIANCO Be', io non ho la sua fede. Non possiamo fermarci a questo?

 

NERO Tu non ci pensi mai a ricominciare da zero, magari? A volte capita che la fede

arriva soltanto perché uno non ha più nient'altro.

Da zero significa da zero. Significa prendere e andare. Cioè, se tutto quello che sei e tutto quello che hai e tutto quello che hai fatto alla fine ti ha regalato un bel biglietto di sola andata sul Sunset Limited, allora non mi puoi portare uno straccio di motivo al mondo per dover salvare qualcosa,

di tutto queso passato. Perché non c'è motivo al mondo. E ti voglio dire che se una buona volta riesci a chiuderti la porta alle spalle e a non pensarci più, vedrai che avrai freddo e ti sentirai solo e soffierà un ventaccio malefico. E questi sono tutti buoni segni. Tu non dici niente.

Ti alzi il colletto e vai avanti.

 

NERO Secondo te perché la gente si ammazza?

BIANCO Non lo so. Per vari motivi.

NERO D'accordo. Ma questi vari motivi ce l'hanno qualcosa in comune?

BIANCO Non posso parlare per gli altri. I miei motivi hanno a che fare con una graduale perdita delle illusioni. Tutto qui. Una graduale illuminazione circa la natura della realtà. Del mondo.

NERO Motivi di mondo, eh.

BIANCO Se vogliamo.

NERO Motivi eleganti.

NERO Sono i motivi di cui tuo fratello non sa niente, quando si appende con la cravatta al soffitto

giù in cantina. Ma se invece a lui e ai suoi compari li educhiamo e li portiamo a capire i motivi più eleganti, magari in giro ci sarà tanta gente che si ammazza con più gioia nel cuore. Tu che ne pensi?

 

NERO Ma ancora pensi che i tuoi motivi c'entrano con il mondo, mentre quelli del tizio c'entrano con lui e basta.

BIANCO Probabilmente è vero.

NERO IO vedo una verità diversa dalla tua. Seduta qui a tavola davanti a me, fratello mio.

 

BIANCO Che sarebbe?

NERO Che bisogna amare i propri fratelli, altrimenti si muore.

 

BIANCO È un mondo diverso da quello che conosco io.

NERO E qual è il mondo che conosci tu?

BIANCO Non credo che lo voglia sapere.

NERO Sì invece.

BIANCO Non penso proprio.

NERO Avanti.

BIANCO Come vuole. Per me il mondo è fondamentalmente un campo di lavori forzati da cui ogni

giorno si estraggono a sorte dei detenuti - completamente innocenti - perché vengano giustiziati. Non è così che la vedo. È così che è. Esistono pareri diversi? Certo. Resistono a un esame approfondito? No.

Gli sforzi che fa la gente per migliorare il mondo invariabilmente lo peggiorano. Una volta pensavo che ci fossero delle eccezioni alla regola. Ma adesso non lo penso più.

 

Il nero si appoggia all'indietro con la schiena, abbassa gli occhi e guarda il tavolo.

Scuote leggermente la testa.

 

BIANCO Di che altro vuole parlare?

NERO Non lo so. A me questa mi sembra la tipica cosa che dice un uomo diretto alla stazione più

vicina.

 

BIANCO Penso a ridurre il dolore al minimo. È questa la mia vita.

 

NERO Se la vita che ti aspettavi non era questa, com'era invece?

BIANCO Non lo so. Non così. Perché, la sua vita è come l'aveva prevista?

 

NERO Proprio per niente. Ho avuto quello che mi serviva invece di quello che volevo, e questa è grossomodo la più grande fortuna al mondo.

 

NERO Tu non puoi paragonare la tua vita con la mia, giusto?

BIANCO No, in tutta franchezza no.

NERO Mm.

 

NERO Che cosa posso fare per convincerti a restare?

BIANCO Perché? Spera che se resto qui abbastanza, alla fine magari Dio mi parla?

NERO No, spero che magari parla a Me.

“Ché ascolti la mia preghiera di aiutarmi a trovare le parole per salvare questo mio fratello” pensò tra sé.

BIANCO SO che pensa che come minimo le devo un po' più del mio tempo. So di essere un ingrato. Ma per chi è in bancarotta spirituale l'ingratitudine non è un peccato così grave come per il timorato di Dio.

 

NERO Tu non mi devi niente, professore.

BIANCO Lo pensa davvero?

NERO Sì. Lo penso davvero.

BIANCO Be'. È molto gentile. Vorrei che ci fosse un modo per ripagarla, ma non c'è. E allora perché non ci salutiamo qui, così lei va avanti con la sua vita?

NERO Non posso.

BIANCO Non può?

NERO Non posso.

BIANCO E cosa vuole che faccia?

NERO Non lo so. Metti che domani mattina ti potessi svegliare senza avere nessuna voglia di buttarti sotto nessun treno. Metti che l'unica cosa che devi fare è chiederlo. Lo chiederesti?

BIANCO Dipenderebbe da quello a cui dovrei rinunciare.

NERO Ero lì lì per scriverlo su un foglietto e mettermelo in tasca.

 

BIANCO Ma lei perché lo pensa? Perché pensa che ci sia qualcosa a cui mi aggrappo?

NERO Non lo so. È solo che mi sembra che uno che non vede l'ora di buttarsi sotto a un treno deve per forza avere qualcosa per la testa. Quasi tutti si accontenterebbero di un bello schiaffone. Tu dici che a te non t'importa di niente ma io non ci credo. Uno non muore mai per niente. Mi hai chiesto secondo me a che cosa ti stai aggrappando e io ammetto che non lo so. O forse è solo che non ho le parole per dirlo. E forse lo sai anche tu ma non lo vuoi dire. Però io sono convinto che

quando hai fatto il tuo famoso salto tu a quel salto ti ci stavi aggrappando e te lo stavi portando dietro. Ti ci stavi aggrappando con tutte le tue forze. Io cerco le parole, professore. Cerco le parole, perché secondo me sono quelle la strada per il tuo cuore.

BIANCO Lei pensa che chiunque, nella mia posizione, sia automaticamente cieco al funzionamento della propria psiche.

 

NERO Io credo che chiunque nella tua posizione è automaticamente cieco. E non finisce lì. Perché in ballo ci sono ancora quegli altri pendolari: loro prendono un treno e tu ne prendi un altro.

BIANCO Io questo non l'ho mai detto.

NERO Sì che l'hai detto. C'è un treno per tutti i poveri che si sentono ‘semplicemente’ male e poi c'è un treno per te perché il tuo dolore e il dolore del mondo sono la stessa cosa, e su questo treno ci devono essere il vagone ristorante e la carrozza con vista panoramica.

 

BIANCO Le cose in cui credevo erano molto fragili. Come le ho detto. Non resteranno al mondo per molto tempo.

Alle perdite ci si può abituare. Non c'è alternativa. Per dire, a lei piace la musica, no?

NERO Sissignore.

BIANCO Chi è il più grande compositore che conosce?

NERO John Coltrane. Di gran lunga.

BIANCO Secondo lei la sua musica durerà in eterno?

NERO Oddio. L'eternità è lunga, professore. Devo per forza dirti di no. Non durerà in eterno.

BIANCO Ma questo non le fa perdere tutto il suo valore, no?

NERO NO, infatti.

BIANCO Vive il mondo riga per riga. Stoicamente. E poi un giorno si rende conto che il suo coraggio è una farsa. Non ha nessun significato. Capisce che è diventato complice

del proprio annichilimento. Ogni sua azione gli chiude una porta davanti. Finché di porta aperta ne resta solo una.

NERO Che mondo buio. Lei è impaziente credendo che la notte sia eterna. Sarà aurora ed i raggi solari rassereneranno il tuo cammino, fratello mio. Sì potrai vedere il tuo coraggio divenir lodato.

 

NERO Prima di stamattina. Qual è stata la cosa peggiore.

 

NERO Be', facciamo finta che non lo sai davvero. Ma comunque, sarà stata una cosa che riguardava te? O piuttosto qualcuno che ti era vicino?

BIANCO Probabilmente qualcuno che mi era vicino.

NERO Probabilmente hai ragione. E questo non ti dice niente?

BIANCO Sì. Meglio non avvicinarsi troppo agli altri.

 

 

NERO Per come la vedo io, il mondo non può mai essere migliore di quello che gli permettiamo noi di essere. Prendi un mondo buio come quello dove vivi tu, e non ci saranno mai grosse sorprese, in fatto di buone notizie.

BIANCO Questo è senz'altro vero.

 

BIANCO Più difficile è capire come arrivare a credere in un qualche mondo magnificentissimo quando so già in partenza che non esiste. Ma lei ci crede davvero, in un mondo magnificentissimo?

 

NERO Eccome, professore. Eccome se ci credo. Secondo me esiste e bisogna solo chiederlo. Bisogna mettersi nella fila giusta. Comprare il biglietto giusto. Prendere il treno

dei pendolari normali e tenersi lontani dalla linea veloce. Tenersi sul binario come gli altri pendolari. Magari anche fargli un saluto con la testa. O addirittura dirgli ciao. Sono

tutti viaggiatori pure quelli. E qualcuno sarà stato in posti dove la gente di solito non vuole andare. E non ci volevano andare manco loro.

Magari ti possono pure raccontare come ci sono arrivati, e così ti risparmiano un viaggio che sarai contento di non aver fatto.

 

NERO Che cosa posso fare per farti restare?

BIANCO Forse deve solo accettare il fatto che è un'impresa superiore alle sue forze.

NERO Ma questo lo accetto. Solo che non mi basta per darmi pace.

BIANCO Lei pensa che io non capisca. Ma secondo me non vorrebbe neanche starle a sentire, le

cose che capisco.

Io anelo all'oscurità. Ciò che non esiste non può formare una comunità. Ecco: nessuna comunità. Mi si scalda il cuore soltanto all'idea. Silenzio. Buio. Solitudine. Pace.

Io non considero il mio stato mentale una visione pessimistica del mondo. Io lo considero equivalente al mondo così com'è. L'evoluzione non potrà non condurre la vita intelligente alla

consapevolezza di una certa cosa sopra tutte le altre, e questa cosa è la futilità.

Io non ci credo in Dio. Lo capisce, questo? Si guardi intorno, amico mio. Non lo vede? Il

frastuono e le grida della gente che soffre saranno musica per le orecchie di Dio. E io rifuggo queste discussioni. Il discorso dell'ateo che ha come unica passione quella di vilipendere dalla

mattina alla sera qualcosa di cui nega innanzitutto l'esistenza.

La comunanza di cui lei parla è basata solo e soltanto sul dolore. E se quel dolore fosse veramente collettivo invece che soltanto ripetitivo, il suo peso basterebbe a staccare il mondo

dalle pareti dell'universo e a farlo precipitare in fiamme in mezzo a quel po' di notte che saprebbe ancora generare prima di ridursi a un nulla che non è neppure cenere. E la giustizia? La fratellanza? La vita eterna? Santo cielo, amico mio. Mi mostri una religione che prepari

l'uomo alla morte. Al nulla. Quella sarebbe una chiesa in cui potrei entrare. La sua prepara solamente ad altra vita. Ad altri sogni, illusioni e falsità.

Sopra ogni gioia pende l'ombra dell'ascia. Ogni strada porta alla morte. O peggio. Ogni amicizia. Ogni amore. Tormenti, tradimenti, lutti, sofferenza, dolore, vecchiaia, umiliazione, malattie. E alla fine di tutto una sola conclusione. Per lei e per ogni persona e ogni cosa a cui ha scelto di legarsi. Ecco la vera fratellanza. La vera comunità. Di cui tutti sono membri a vita.

Mi capisce? Riesce a capirmi?

 

La rabbia, di fatto, la provo solo nei giorni migliori. Ma in verità non me n'è rimasta molta. In verità le forme che vedo si sono andate pian piano svuotando. Non hanno più nessun contenuto. Sono soltanto figure. Un treno, un muro, un mondo. O un uomo e le sue espressioni

insensate in mezzo a un vuoto. Senza che ci sia alcun significato nella sua vita. Nelle sue parole. Perché dovrei cercare la sua compagnia?

 

“Il solo labile lume di gioia, amicizia, amore è effigie dell’ avvento dell’aurora di cui, con queste tue spietate parole, vuoi negare l’esistenza.”

Considerazione personale

 

 

Il nero resta seduto a testa china.

 

BIANCO Mi dispiace.

 

Il nero alza lo sguardo.

NERO Da quant'è che ti senti così?

BIANCO Da tutta la vita.

NERO E la verità ai tuoi occhi è questa?

 

Silenzio

 

NERO Cazzo.

BIANCO Vede cos'è che ha salvato.

NERO Che ho cercato di salvare. Che sto cercando di salvare. Mettendocela tutta.

BIANCO Già.

NERO Che è mio fratello.

BIANCO Suo fratello.

NERO Sì.

 

Il bianco pinge indietro la sedia e si alza.

NERO Resta ancora cinque minuti.

BIANCO No. Non ho più tempo. La saluto.

 

Il bianco si volta verso la porta e il nero si alza.

 

BIANCO Lei dice che io voglio l'amore di Dio. Non è vero. Forse voglio il perdono, ma non ho nessuno a cui chiederlo. E non posso tornare indietro. Non posso rimettere le cose a posto. Magari una volta. Ma adesso no.

 

NERO Davvero sei certo che nessuno ora ti accoglierebbe e ti perdonerebbe?

 

BIANCO Apra la porta.

 

Il nero sfila le catene, che cadono a terra tintinnando. Apre la porta e il professore esce. Il nero resta sulla soglia a guardare il pianerottolo.

 

NERO Professore? Lo so che non dici sul serio. Professore? Guarda che io sono di nuovo lì domani mattina. Mi trovi lì. Hai capito? Mi trovi di nuovo lì domani mattina.

 

Si accascia a terra in ginocchio sulla soglia, è sul punto di piangere.

 

NERO Mi trovi lì.

Alza gli occhi.

 

NERO Non diceva sul serio. Lo sai che non diceva sul serio. Tu lo sai. Non capisco perché mi hai mandato laggiù. Non lo capisco. Se volevi che lo aiutavo, perché non mi hai dato le parole giuste? A lui gliele hai date. E a me?

 

Piange, in ginocchio.

 

NERO Non fa niente. Non fa niente. Anche se non mi parli mai più lo sai

che mantengo la tua parola. Lo sai. Lo sai che sono capace.

 

Alza la testa

NERO Va bene? Va bene?

 

Fine.