L’effetto Dunning-Kruger
Risultato di uno studio di psicologia sociale diventato
ormai un classico:
Unskilled and Unaware of It: How Difficulties in Recognizing One’s Own Incompetence Lead to Inflated Self-Assessment,
Una ricerca condotta nel 1999 da
David Dunning e Justin Kruger della Cornell University.
In che cosa consiste l’effetto?
«Tendiamo ad avere un’opinione alta
nelle nostre abilità in molti domini, intellettuali e sociali. Sovrastimiamo le
nostre capacità e la nostra incompetenza si estende fino alla mancanza
dell’abilità metacognitiva di rendercene conto».
David Dunning
In altre parole: chi è incompetente
non sa di esserlo.
Pensiamo spesso di saperla lunga.
Al punto che non ci rendiamo conto di
non saperne affatto.
«Platone individua come la peggiore ignoranza
quella che riguarda la propria conoscenza.»
Katja Maria, Belief and Truth: A Skeptic
Reading of Plato
«I più numerosi sono quelli che si
sbagliano in relazione alle qualità dell’anima, credendosi migliori per virtù,
senza esserlo».
«Tra le virtù la sapienza è quella
alla quale i più si attaccano in tutti i modi, riempiendosi di dispute e di una
falsa credenza di sapere».
Affermazioni di Socrate nel brano del
Filebo di Platone
«Come
tutte le tecnologie, Internet è un’arma a doppio taglio. È una strada facile e
preziosa per trovare informazioni e competenze che non sappiamo di non avere.
Ciò detto la rete è piena di pregiudizi e informazione corrotta. Il gioco sta
nell’essere in grado di separare l’informazione valida da quella che non lo è,
ed è un gioco difficile da vincere. La cosa migliore da fare sarebbe rivolgersi
agli esperti.»
David
Dunning
«L’aggregazione
può aiutare se i giudizi sono basati su pareri autorevoli. Nei nostri studi
recenti abbiamo dimostrato che hai bisogno di esperti per trovare gli esperti. Tutti sono in grado di individuare
chi sono i peggiori, ma spesso individuare i migliori è qualcosa che va al di
là delle capacità di un gruppo o di un processo collettivo.
Per capire chi è competente in un
determinato settore, devo avere delle conoscenze in quella materia.
Spesso crediamo che dire al mondo che
intorno a una questione "c’è il consenso della comunità scientifica"
chiuda la discussione.
È un’affermazione che funziona per
gli scienziati, ma non per un pubblico di non esperti.
Spesso il messaggio che arriva è
semplicemente che i ricercatori sono d’accordo su un certo punto.
E allora?»
David
Dunning
«Le persone possono apprendere come
autovalutarsi attraverso l’educazione e l’istruzione.»
David
Dunning
Lo studio più recente sull’inconsapevolezza
della propria ignoranza è:
The Dunning-Kruger Effect: On
Being Ignorant of One’s Own Ignorance
David Dunning, Advances in
Experimental Social Psichology (2011)
Si segnalano altri due libri:
William Hartston, «Le cose che non
sappiamo: 501 casi di comune ignoranza»
(Bollati Boringhieri, 2012);
John Mitchinson e John Lloyd, «Il
secondo libro dell’ignoranza»
(Einaudi Stile libero, 2012)
L’ignoranza è un motore necessario
della ricerca:
Stuart Firestein, Ignorance: How It Drives
Science (Oxford University Press)
Attribuire l’ignoranza inconsapevole
agli altri è scorretto e riduttivo:
.
«Quella è la porzione visibile di un
fenomeno più generale: per ciascuno di noi, non importa quanto competente, è
intrinsecamente difficile sapere qual è l’ampiezza di ciò che non sa. È
evidente quando abbiamo a che fare con una persona che sa poco e crede di
sapere molto. Questo è visibile. Ciò che non vediamo è quando siamo al posto di
questa persona e dobbiamo definire la nostra ignoranza più che le nostre
conoscenze.»
David
Dunning
«Ci sono cose che sappiamo di sapere
e cose che sappiamo di non sapere. Ma ci sono anche cose che non sappiamo di
non sapere»
David
Dunning
«I più saggi sono in grado di
delineare meglio i confini della propria ignoranza».
Socrate
Bibliografia: CORRIERE DELLA SERA | LA LETTURA |,
DOMENICA 22 LUGLIO
2012, articolo a cura di ANTONIO
SGOBBA