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domenica 7 marzo 2021

Incontro con un Artista

Incontro con un Artista

Incontro con un artista che racconti ai giovani la sua esperienza, la narrazione dovrà concentrarsi sul processo attraverso cui prende corpo un’opera d’arte e sulle emozioni e le esperienze che lo accompagnano.

Temi

-          L’importanza di sentirsi grandi, del fare, dell’unicità.

-          Conoscere qualcuno che fa qualcosa di “grande”, che crea.

 

Domande

-          Quando un artista può ritenersi soddisfatto del proprio lavoro?

-          Come vive l’unicità di ciò che ha creato?

 

 

 

Un giorno un giovane ricevette una lettera inattesa:

“Sei invitato ad incontrarti con alcuni giovani per raccontare le tue esperienze di Artista, la narrazione dovrà concentrarsi sul processo attraverso cui prende corpo un’opera d’arte e sulle emozioni e le esperienze che lo accompagnano. L’importanza di sentirsi grandi, del fare, dell’unicità. La conoscenza di qualcuno che fa qualcosa di “grande”, che crea, rappresentano i temi che dovresti affrontare in questo incontro. Inoltre le domande che ti presentiamo a priori sono: Quando un artista può ritenersi soddisfatto del proprio lavoro? Come vive l’unicità di ciò che ha creato?”

Il giovane accolse l’invito ed il giorno seguente scrisse alcuni pensieri che colse come fonti di riflessione, li dispose sulla carta confusamente; in un secondo momento riscrisse questi pensieri cercando di renderli ordinati e comprensibili; queste furono le scritture che il giorno dell’incontro il giovane consegnò a ciascuno degli adolescenti presenti:

L’importanza di sentirsi grandi, del fare, dell’unicità.

Il giovane crede che la stima in sé stessi, la fiducia nella propria personalità e la capacità di farla valere sono le premesse valide a garantire la maturità personale e a dare spessore alla stessa capacità creativa e relazionale, creando circostanze sociali di empatia.

A mio avviso il fatto di ritenere una persona Artista Unico o Scrittore Unico o colui che crea qualcosa di grande possa porre l’unicità di tale persona ad un livello privilegiato rispetto all’unicità di altre persone.

In realtà il giovane non ha mai attribuito importanza al fatto d’essere ritenuto Artista, al fatto d’essere ritenuto Scrittore, egli semplicemente è un uomo che dipinge, è un uomo che scrive, è un uomo che esprime la propria unicità attraverso la scelta dell’arte e della scrittura.

L’attitudine volta all’accoglienza è fondamentale poiché è espressione della volontà d’incontrare e di valorizzare la diversità, è assenza di comparazione selettiva ed insieme assenza di spirito di competizione:

Immaginiamo un luogo in cui ci sono alcuni bambini ed alcune bambine. A loro è dato il compito di realizzare un’opera fortemente vincolata secondo criteri estetici: Al disegno esteticamente più “bello” verrà assegnato un riconoscimento.

Immaginar che in questo luogo non può che crearsi un clima di competizione, di comparazione, (esser più d’un altro oppure esser meno d’un altro) di giudizio, d’invidia, di reciproca svalutazione, di privilegio, a danno di coloro che non sono privilegiati ed a danno di coloro che sono privilegiati.

“L’affermazione di sé come di un io che vuole conoscere, rendere visibili e far valere le proprie potenzialità.

La stima in sé, la fiducia nella propria personalità e la capacità di farla valere sono premessa valida a garantire la maturità personale e a dare spessore alla stessa capacità reazionale di una persona creando circostanze sociali di empatia”

In realtà il giovane non ha mai attribuito importanza al fatto d’essere ritenuto Artista, al fatto d’essere ritenuto Scrittore, egli semplicemente è un uomo che dipinge, è un uomo che scrive, è un uomo che esprime la propria unicità attraverso la scelta dell’arte e della scrittura.

 

"Nel punto in cui il linguaggio smette di essere uno strumento utile alla comunicazione cominciano l'arte e la poesia."

                                                                                                                    Bruce Nauman

"Si giunge ad un momento in cui non si ha più la libertà della scelta, non per aver scelto ma per non averlo fatto.

Si perde se stessi nella misura in cui gli altri scelgono per noi"

 

 

Il giovane, grazie all’arte, riconosce d’aver appreso che l’unicità risiede nell’atto stesso di creare e grazie all’arte immagina di poterlo dimostrare:

Immaginiamo d’incontrare altre persone e di dir loro:

“Siate Artisti Unici, create insieme, siate liberi di pensare ed esprimere la vostra unicità dalla scelta degli strumenti che utilizzerete alla scelta delle gestualità nella realizzazione della vostra opera. Quando avrete terminato conoscete ciascuna persona presente ora in questo luogo con voi, sappiate che ha creato qualcosa di grande, unico, incommensurabile. Ciascuno di noi potrà condividere con le altre persone alcune parole, e ciascuno ascolterà.”

Con-dividere non significa fare le stesse cose, pensare alla stessa maniera, ma cercare di avere un solo spirito, un noi da costruire in una realtà di reciprocità che rappresenti la lotta all’egoismo.

Il processo attraverso cui prende corpo un’opera d’arte.

Emozioni ed esperienze soggettive che accompagnano la realizzazione di un’opera.

Il cuore è la fonte essenziale della creatività. L’indole libera dei fanciulli lo testimonia.

La tela bianca: Nessuna tempera variopinta animava di stati d’animo la tela.

La bianca pergamena: Nessun segno di china vi infondeva senso.

Il Nihil della tela bianca è ostile alla creatività. La volontà di respingere la mancanza di senso e l’incomunicabilità rappresenta la principale causa e stimolo alla realizzazione di ciascuna opera del giovane.

Lettura della poesia: “nihil, white darkness”

La creatività non è soltanto una meta, la creatività è inoltre il percorso che una persona definisce in grazia delle sue scelte passo dopo passo.

Due possibili scelte artistiche.

Secondo il giovane l’arte contemporanea concettuale insegna che vi è valore nel minimalism, nell’imperfetto e nel non immediatamente comprensibile; l’arte contemporanea non offre immediate risposte bensì pone domande:

L’ arte figurativa:

Il dipinto figurativo risveglia sentimenti, emozioni; vincola il riconoscimento dell’oggetto rappresentato.

L’ arte concettuale:

L’opera concettuale è meno vincolante agli occhi dell’osservatore, dunque ravviva l’immaginazione di poter vedere diversamente, la curiosità di veder altro, di veder oltre: ciascun osservatore forse vede diversamente un’opera concettuale contemporanea rispetto ad un altro osservatore semplicemente perché ciascun osservatore è unico e diverso.

 

 

Un Artista come vive l’unicità di ciò che ha creato?

In molte occasioni il giovane provò odio nei confronti di ciò che creava poiché le proprie opere non avevano implicazioni reali nella sua realtà che rimaneva indifferente alla creazione ed all’esistenza dell’opera: Il giovane pensava che questa assente risposta del mondo esterno fosse provocata dall’ imperfezione della propria creazione, proprio ricercando la perfezione estetica il giovane era irrequieto: Spesso rovinava alcune opere che aveva realizzato ne scialacquava altre. Di esse ne rimase soltanto il ricordo in una fotografia. Il giovane dunque era raramente soddisfatto della propria opera. Egli riteneva che il valore della propria opera dipendesse esclusivamente dalla misura del riconoscimento conseguito, fin quando non comprese che, la propria opera non valeva nella misura di un apprezzamento esterno, non valeva in seguito ad una approvazione estetico – qualitativa e soggettiva d’un’altra persona.

La propria opera ha valore in sé. Non ha valore in misura della quantità o della qualità delle valutazioni conseguite.

Dal momento in cui il giovane comprese questa prospettiva iniziò non solo ad avvalorare ciò che creava, egli amava la propria opera riconoscendo in essa la realizzazione unica di sé come importante strumento di comunicazione.

Quando un artista può ritenersi soddisfatto del proprio lavoro?

Il giovane inoltre crede che la creatività sia la preziosa oasi della condivisione che il privatismo può insabbiare. La creatività può divenire un servizio pubblico, accendere un dibattito, dare voce a delle preoccupazioni, forgiare identità.

Esistono numerosi modi d’appartenere alla vita:

Possiamo influire con dignità sulle qualità del giorno; imparando, in nome della condivisa creatività, per illuminarci l’un l’altro. Possiamo privilegiare la saggezza di osservare e di non giudicare, di intuire le latenti qualità dell’inettitudine per una vita parsimoniosa ed avversa allo scialo forse più ricca delle vite che conducevano prima. Oppur possiamo non reagire, consapevoli d’essere altrettanto responsabili di ciò che eludiamo.

 

 

A C C O G L I E N Z A

Poiché accoglienza è contrario logico di rifiuto l'accoglienza nega il rifiuto.

 

Volontà d’incontrare la diversità, accoglienza e valorizzazione della diversità, assenza di comparazione tra diversi, assenza di competizione con la diversità.

 

“La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare.“

 Jiddu Krishnamurti

 

Il giudizio dell’opera di una persona è parte considerevole del giudizio di tale persona.

Il giovane immaginò un luogo in cui ci sono alcuni bambini ed alcune bambine. A loro è dato il compito di realizzare un’opera fortemente vincolata secondo criteri estetici: Al disegno esteticamente più "bello" verrà assegnato un riconoscimento.

Il giovane pensò che in questo luogo non può che crearsi un clima di competizione, di comparazione, (esser più d’un altro oppure esser meno d’un altro) di giudizio, d’invidia, di reciproca svalutazione, di privilegio:

 

-          Il privilegio a danno di coloro che non sono privilegiati

-          Il privilegio a danno di coloro che sono privilegiati:

Lettera a una professoressa, 1967

Scritto da alcuni ragazzi (Insieme a Don Lorenzo Milani)

 

"Così è stato il nostro primo incontro con voi. Attraverso i ragazzi che non volete. L'abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si perde loro la scuola non è più scuola. E' un ospedale che cura i sani e respinge i malati."

"La scuola ha un problema solo: I ragazzi che perde."

 

 

 

 

"Il danno più profondo lo fate agli scelti:

 

Ogni volta ha visto la sua pagella migliore di quella dei compagni che ha perso. 

I professori che hanno scritto quelle pagelle gli hanno impresso nell'anima che gli altri 99 sono di cultura inferiore.

A questo punto sarebbe un miracolo se la sua anima non ne sortisse malata."

 

"Una scuola che seleziona distrugge la cultura."

 

 

-          Il processo attraverso cui prende corpo un’opera d’arte

-          Emozioni ed esperienze soggettive che accompagnano la realizzazione di un’opera

-          Quando un artista può ritenersi soddisfatto del proprio lavoro?

-          Come vive l’unicità di ciò che ha creato.

 

Nihil

 

White darkness

 

Pure white candid canvas

inhibitin’ venture*

 virtuous dreamers often petrifies.

 

Pure white candid canvas

odd* colourful shining symbols arises

souls inflamin’* :

 

The imaginative choice now white darkness suspends.

*Venture : Enterprising spirit, spirit of initiative.

*Odd : Rarely.

*Inflame : Encourage, incite.

 

Il processo attraverso cui prende corpo:

-          La tela bianca: Nessuna tempera variopinta animava di stati d’animo la tela.

-          La bianca pergamena: Nessun segno di china vi infondeva senso.

-          La volontà di respingere la mancanza di senso e l’incomunicabilità rappresenta la principale causa e stimolo alla realizzazione di ciascuna opera del giovane.

 

 

"Al nomade spodestato e affamato che avanza sul suo trabiccolo, con la moglie al fianco e i suoi bambini sul sedile posteriore, il campo incolto si rivela capace di produrre, di non produrre profitto ma nutrimento; e quel nomade affamato si convince che lasciare incolto quel campo è un peccato e trascurare la terra è un crimine contro le proprie creature affamate." 

                                                                                                         Furore, Jon Steinbeck

 

 

 

 

 

 

 

 

David Simpson, l’arte contemporanea concettuale e l’esistenza del Nihil: LA TELA BIANCA

 

"Non reagire è una reazione: siamo altrettanto responsabili di ciò che non facciamo."

Jonathan Safran Foer

 

Secondo il giovane l'arte contemporanea concettuale insegna che vi è valore nel minimalism, nell'imperfetto e nel non immediatamente comprensibile; l’arte contemporanea non offre immediate risposte bensì pone domande:

-          L’ arte figurativa:

Il dipinto figurativo risveglia sentimenti, emozioni; vincola il riconoscimento dell’oggetto rappresentato affievolendo l’immaginazione di poter vedere diversamente, la curiosità di veder altro, di veder oltre.

-          L’ arte concettuale:

L’opera concettuale è meno vincolante agi occhi dell’osservatore: ciascun osservatore forse vede diversamente un’opera concettuale contemporanea rispetto ad un altro osservatore semplicemente perché ciascun osservatore è unico e diverso.

 

 

 

 

 

-          Quando un artista può ritenersi soddisfatto del proprio lavoro?

-          Come vive l’unicità di ciò che ha creato?

 

In molte occasioni il giovane provò odio nei confronti di ciò che creava poiché le proprie opere non avevano implicazioni reali nella sua realtà che rimaneva indifferente alla creazione ed all’esistenza dell’opera: Il giovane pensava che questa assente risposta del mondo esterno fosse provocata dall’ imperfezione estetica della propria creazione, proprio ricercando la perfezione estetica il giovane era irrequieto: Spesso rovinava alcune opere che aveva realizzato ne scialacquava altre. Di esse ne rimase soltanto il ricordo in una fotografia.

 

Il giovane dunque era raramente soddisfatto della propria opera:

Egli riteneva che il valore della propria opera dipendesse esclusivamente dalla misura del riconoscimento conseguito.

Fin quando non comprese che, la propria opera non valeva nella misura di un riconoscimento conseguito, non valeva in seguito ad una approvazione estetico – qualitativa e soggettiva d’un’altra persona.

 

"Delle critiche mi importa poco, verrò capito tra dieci anni. Quando iniziammo con i Soundgarden a Seattle, metà anni '80, ben prima dei Nirvana e di tutti gli altri, la reazione fu la stessa. Le case discografiche ci ignoravano, tutti pensavano 'chi sono questi che fanno casino?'."

Chris Cornell

 

La propria opera ha valore in sé.

Dal momento in cui il giovane comprese questa prospettiva iniziò non solo ad avvalorare ciò che creava, egli amava la propria opera riconoscendo in essa realizzazione unica di sé e importante strumento di comunicazione.

 

 

 Michele Vitti