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mercoledì 10 marzo 2021

IL DONO DEL TEMPO

 

Il dono del tempo ed il dono velato del tempo

 

Siamo tuttora abituati ad ascoltare e siamo soliti a credere in queste parole:

 

Se non ti dedica il suo tempo, non merita il tuo tempo.

 

E dunque non diviene più spontaneo donare la propria iniziativa di incontro in nome di questa dialettica della vendetta e del privilegio del proprio ego.

Ora pensiamo a quanto spesso abbiamo amato ricevere il dono del tempo di un nostro prossimo nonostante noi avessimo la consapevolezza di non meritarlo, ora comprenderemmo in che misura possiamo operare il bene per il prossimo; ed altresì per noi stessi che vedremmo riconosciuta dal prossimo la nostra iniziativa di relazione. Poiché se in una amistà la catena delle reciprocità ritorna a nuova vita vi sarà riconoscimento vicendevole e giovamento per tutti.

Il tempo della vita è IL dono dedicato a ciascuno; poiché viviamo, il tempo della vita non è un merito di un singolo o di un altro, non acconsente alle logiche del privilegio e delle priorità, non deve meritarsi, deve essere semplicemente donato a coloro che il nostro tempo vogliono accogliere ed a coloro che ne manifestano l’esigenza. In verità non esiste una realtà alternativa a questa, se non l'inesistenza: la volontaria solitudine è dono velato del tempo di vita se è investita in una futura creatività relazionale, non lo può essere se la solitudine è l'abbandonare e l'abbandonarsi fini a sé stessi.

Che il tempo di un uomo o di una donna abbia più valore del tempo di un altro uomo o di una donna è un assurdo e la proposizione: "Scelgo di non donare a te il mio tempo." è un nonsense poiché la vita è dono di tempo nella realtà di relazioni.

 

La coscienza del dono del vivere non può che implicare il riconoscimento che il tempo non è una nostra proprietà, bensì che noi tutti siamo a disposizione del tempo in uguale misura nel tempo che la realtà ci dedica. Il dono del nostro tempo al prossimo è semplicemente la scelta naturale della vita, ove scegliessimo di non dedicare il nostro tempo sceglieremmo di ledere alla vitalità della relazione e di privare gli altri e noi stessi della vita.

L’etica intimata della scadenza di tempo non è che l’imposizione del tempo di vita di un uomo (o di un insieme di uomini) sul tempo di vita di un secondo uomo, questa odierna eventualità è un nonsense ed ha una accezione dispotica poiché prevede la radicale distinzione di valore tra i tempi di vita di due uomini.

Da qui nasce la naturale volontà di donare il nostro tempo senza pretendere, poiché la pretesa grava sul nostro prossimo e lede alla creatività ed alla reciprocità della relazione, il dono, diversamente è un valore aggiunto certo, è sinonimo della vita e coincide con la natura relazionale umana.